Sul Ponte sullo Stretto di Messina l'Ingv smentisce il "via libera sismico", Bonelli: "Intervenga Meloni"
Il presidente dell’Ingv Carlo Doglioni ha smentito il coinvolgimento dell'ente nell’analisi del rischio sismico per la costruzione del ponte sullo Stretto
Non hanno fine le polemiche intorno alla costruzione del ponte sullo Stretto. Il presidente dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia Carlo Doglioni ha firmato due lettere che smentiscono il coinvolgimento dell’Ingv nell’analisi del rischio sismico e di faglie attive nel progetto della costruzione che ha l’obiettivo di collegare i comuni di Messina e Villa San Giovanni. “Meloni non può più stare in silenzio di fronte a quello che sta emergendo”, ha commentato il deputato di Avs Angelo Bonelli, destinatario dei documenti.
- Il ponte sullo Stretto e il coinvolgimento dell'Ingv
- La faglia Cannitello e il rischio di eventi sismici
- Le parole di Angelo Bonelli
Il ponte sullo Stretto e il coinvolgimento dell’Ingv
Le lettere, oltre a denunciare il mancato coinvolgimento dell’ente, segnalerebbero anche l’assenza di “esami approfonditi” e coefficienti sottostimati rispetto alla pericolosità dell’area di collegamento tra la Calabria e la Sicilia.
Come riporta Repubblica, Doglioni le avrebbe indirizzate a Bonelli in risposta ad alcuni interrogativi che il rappresentante dei Verdi aveva sollevato riguardo all’intero progetto.
All’interno di un elaborato inviato dalla società Stretto di Messina al ministero si farebbe infatti riferimento a “una relazione del dipartimento di Scienze della terra della Sapienza di Roma e dell’Ingv”. Per questo Bonelli aveva chiesto delucidazioni a proposito della “presenza di faglie attive nell’area del ponte“.
Dallo scambio è emerso che due ricercatori avrebbero avuto il via libera a “titolo personale” per effettuare studi bibliografici da parte dell’Ingv.
“Si rappresenta che l’Ingv non ha avuto incarico da parte della Stretto di Messina a svolgere indagini sulla presenza di faglie attive – spiega il presidente dell’ente nei documenti inviati a Bonelli – Due ricercatori dell’Ingv hanno svolto analisi dell’area a esclusivo titolo personale e tali analisi non sono in possesso di questa amministrazione e non possono rappresentare l’opinione istituzionale dell’Ingv“.
La faglia Cannitello e il rischio di eventi sismici
Non finisce qui. “Relativamente alla faglia Cannitello (sulla quale è previsto che poggi il pilone del ponte lato Calabria, ndr), per valutarne la potenziale attività sarebbe necessario effettuare studi tramite trincee paleosismologiche che non risultano allo scrivente essere state realizzate recentemente da personale Ingv”, ha aggiunto Doglioni.
Inoltre, nella documentazione disponibile per il progetto “l’accelerazione al suolo utilizzata risulta essere di 0,58 — prosegue l’esperto —. A l’Aquila si sono registrate accelerazioni fino a 0,66 e ad Amatrice fino a 0.95. Ma lo Stretto di Messina può essere epicentrale per eventi sismici con accelerazioni facilmente superiori a 1 ma possibili anche fino a 1,5 — 2″.
Si tratterebbe, in parole povere, di un riferimento inferiore utilizzato nella progettazione per la tenuta del ponte in caso di evento sismico.
Le parole di Angelo Bonelli
“Meloni non può più stare in silenzio di fronte a quello che sta emergendo”, ha dichiarato Bonelli, evocando un intervento diretto della presidente del Consiglio.
“L’Ingv – aggiunge – non è stata coinvolta nella valutazione di un’opera così importante e unica al mondo e Doglioni denuncia chiaramente la mancanza di esami e coefficienti sottostimati“.
Il portavoce di Europa Verde ha anche invitato la premier a fornire una risposta sulla “deroga all’inedificabilità prevista da una circolare della Protezione civile su opere su faglie sismiche”.