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Stupro di gruppo a Palermo, uno dei ragazzi scoppia in lacrime nell'interrogatorio: "Mi sono rovinato la vita"

Durante gli interrogatori di garanzia, uno dei sette ragazzi indagati per lo stupro di gruppo avvenuto a Palermo è scoppiato in lacrime davanti al gip

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Giuseppe Pastore

GIORNALISTA

Giornalista professionista, si occupa di attualità e politica parlamentare seguendo i lavori di Camera e Senato. Laureato in Giurisprudenza, muove i primi passi nel giornalismo scrivendo di cronaca e politica in Puglia per poi collaborare con alcune testate nazionali.

È scoppiato in lacrime uno dei sette ragazzi indagati per lo stupro di gruppo a Palermo durante l’interrogatorio di garanzia celebrato ieri davanti al giudice per le indagini preliminari. “Sono addolorato per ciò che è successo”, avrebbe detto uno dei giovani pentito per la violenza che sarebbe stata perpetrata ai danni di una ragazza di 19 anni. “Chiedo scusa alla ragazza e alla sua famiglia”, ha aggiunto.

Le lacrime del 19enne durante l’interrogatorio

Nella mattinata del 22 agosto i sette ragazzi indagati per lo stupro avvenuto a Palermo nella notte tra il 6 e il 7 luglio sono stati sentiti dal gip Marco Gaeta.

Mi sono rovinato la vita“, ha detto in lacrime uno di loro ripercorrendo i momenti della violenza commessa.

Durante l’interrogatorio di garanzia, il 19enne ascoltato dal gip ha detto che sarebbe tornato indietro “insieme al ragazzo di 17 anni per aiutarla“.

E ha aggiunto: “Mi è stato detto che la ragazza era consenziente“. Poi però, la ragazza “si è sentita male e io volevo solo andarmene”.

Il cantiere, nei pressi del Foro Italico di Palermo, dove si sarebbe consumato lo stupro

Le dichiarazioni degli altri ragazzi indagati

Nella mattinata del 22 agosto, il gip Marco Gaeta che indaga per lo stupro di Palermo ha sentito anche altri due ragazzi.

Uno di loro avrebbe riferito di essere rimasto in disparte. Stando a quanto emerso, il giovane avrebbe raccontato di non aver partecipato attivamente alla violenza e di non conoscere la ragazza.

Il terzo ragazzo sentito per l’interrogatorio di garanzia, invece, avrebbe detto di aver solo guardato. Il suo avvocato, infatti, avrebbe riportato l’ammissione del ragazzo: “Ho sbagliato a non andarmene“, avrebbe detto il giovane.

La violenza genera violenza

Lo stupro di gruppo che si sarebbe consumato a Palermo, in una zona appartata del Foro Italico, tra il 6 e il 7 luglio continua a far discutere.

Non solo per la violenza commessa, ma anche per quella che continua a generarsi. È il caso di ciò che sta accadendo in queste ore sui social: su Telegram decine di utenti cercano il video dello stupro (in mano agli inquirenti) e condividono la foto della vittima.

Sabato scorso uno dei ragazzi coinvolti nella vicenda avrebbe confessato. Si tratta del ragazzo che all’epoca dei fatti non aveva ancora compiuto la maggiore età. Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale dei minorenni ha disposto per lui la scarcerazione e l’affidamento in comunità.

La decisione, tuttavia, è stata contestata dalla Procura per i minorenni che ha già presentato ricorso al Tribunale del Riesame.

Fonte foto: ANSA

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