Studenti in piazza per il "No Meloni day": la mobilitazione in tutta Italia contro le politiche del governo
Studenti di tutta Italia in piazza per protestare contro l'esecutivo presieduto da Giorgia Meloni: durissime accuse alla premier
Giornata di mobilitazione studentesca nazionale contro il governo Meloni e la sua “scuola del merito”. Nella mattina di venerdì 18 novembre migliaia di giovani riuniti in corteo hanno sfilato in oltre 40 presidi in tutta Italia, dal Nord al Sud. La protesta è stata indetta da Rete degli Studenti Medi, Unione degli Universitari e altri collettivi locali per chiedere all’esecutivo “di abbandonare la retorica della meritocrazia e provare a ragionare per un chiaro e netto investimento sul futuro dell’istruzione“.
- "No Meloni day", la protesta studentesca
- Il corteo a Roma: studenti davanti al Miur
- La manifestazione a Milano: scritte contro Meloni
“No Meloni day”, la protesta studentesca
La mobilitazione era programmata da tempo per rivendicazioni legate strettamente al mondo della scuola, a partire dal diritto allo studio e dall’abolizione dei percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento (Pcto). Dopo l’insediamento del nuovo esecutivo si sono poi aggiunti i temi di carattere sociale. Ed è così che la protesta si è trasformata in “No Meloni day”.
“Ad oggi tutto ciò che abbiamo ricevuto sono state silenzio e manganellate – hanno fatto sapere gli organizzatori – nessuno parla di scuola e università nella Legge di Bilancio ormai alle porte. Questo governo ha un solo merito: quello di non averne nessuno”.
Secondo quanto si apprende quella di venerdì 18 novembre è stata solo la prima di una serie di manifestazioni studentesche in programma nel corso dell’autunno, “la prima dal governo Meloni”. “Una mobilitazione ampia e plurale – è stato sottolineato – per chiedere investimenti strutturali su diritto allo studio, ambiente, lavoro e salute mentale”. “Vogliamo essere ascoltati. Noi ci siamo e siamo pronti“, hanno affermato le rappresentanze.
Il corteo a Roma: studenti davanti al Miur
L’appuntamento principale della giornata si è tenuto nella Capitale. Gli studenti romani sono partiti dal Circo Massimo sotto la pioggia e si sono poi diretti verso il Miur, accompagnati dalle note di Bella Ciao.
Numerosi i cori e gli slogan, come “la scuola pubblica non si tocca, la difenderemo con la lotta” o “se non cambierà, lotta dura sarà”. Il corteo è stato aperto con uno striscione rosso della Rete Studenti medi con scritto “quale merito”.
La manifestazione a Milano: scritte contro Meloni
A Milano gli studenti si sono riuniti a largo Cairoli e si sono diretti alla volta di corso Venezia. Lungo il percorso secondo quanto riferito dall’agenzia ‘Ansa’ è stata imbrattata una sede dell’Enel.
A un certo punto della mattinata il corteo si è diviso in due. Una parte dei partecipanti ha proseguito verso porta Venezia, mentre l’altra si è diretta davanti alla sede di Assolombarda, dove sono stati accesi alcuni fumogeni per accompagnare slogan e cori. Gli studenti universitari si sono poi diretti verso l’università Statale per riunirsi in assemblea.
Tra gli striscioni mostrati durante la mattina per le vie della città ce ne sono stati alcuni che hanno mosso pesantissime accuse alla presidente del Consiglio. “Meloni è il simbolo del fascismo che striscia e dilaga, che ci opprime e che ci fa morire nell’alternanza scuola lavoro”, è stato scritto in uno dei messaggi.
Dalla Questura hanno fatto sapere che “i responsabili di affissioni abusive effettuate nel corso della manifestazione ed eventuali danneggiamenti, credibilmente riferibili al circuito anarchico, sono stati individuati dalla Polizia di Stato”.