Strage in un asilo nido in Thailandia: ex poliziotto entra a scuola e uccide bimbi e insegnanti
Un ex poliziotto ha aperto il fuoco in un asilo nido in Thailandia, uccidendo almeno 25 bimbi e i loro insegnanti, poi ha ucciso moglie e figlio
Un uomo ha fatto irruzione all’interno di un asilo nido e ha aperto il fuoco, uccidendo 35 persone, tra cui almeno 25 bambini. Non è chiaro se ci siano anche dei feriti. L’aggressore sarebbe un ex poliziotto. Dopo aver compiuto la strage ha ucciso la moglie e il figlio, per poi togliersi la vita.
- Strage in un asilo nido in Thailandia: tra le vittime ci sono molti bambini
- Aggressore armato fino ai denti. Dopo ha ucciso la moglie e il figlio
- In Thailandia è alto il tasso di detenzione di armi da fuoco pro capite
Strage in un asilo nido in Thailandia: tra le vittime ci sono molti bambini
La strage è avvenuta in una provincia nel Nord Est della Thailandia, nel Nong Bua Lamphu, nel centro di Uthai Sawan, intorno alle 12.30 – le 7.30 italiane – durante l’ora del riposino dei piccoli.
Secondo quanto ricostruito da Reuters attraverso fonti delle autorità locali, l’uomo avrebbe prima ucciso alcuni membri del personale, tra cui un’insegnante incinta di otto mesi.
Inizialmente le persone all’interno della scuola, frequentata da una trentina di bambini, avrebbero pensato a dei fuochi d’artificio. Per questo l’allarme sarebbe scattato in ritardo.
Aggressore armato fino ai denti. Dopo ha ucciso la moglie e il figlio
L’aggressore avrebbe portato con sé un fucile, una pistola e un coltello. Per poi lasciare la scena in un lago di sangue, salendo su un veicolo e raggiungendo casa. Lì ha ucciso la compagna e il loro bambino.
Secondo quanto dichiarato alla tv thailandese dal soprintendente dalla stazione di polizia di Na Klang, l’uomo era stato allontanato dalle forze dell’ordine lo scorso anno.
Il primo ministro thailandese ha inviato le sue condoglianze alle famiglie delle vittime della strage e fatto sapere, attraverso Facebook, di aver ordinato a polizia e sanitari di recarsi subito sul posto.
In Thailandia è alto il tasso di detenzione di armi da fuoco pro capite
Non è la prima volta che avviene una sparatoria di massa in Thailandia, considerando anche che nel Paese tantissime persone possiedono legalmente un’arma da fuoco.
Inoltre nel conteggio non sono considerate tutte le pistole non denunciate che arrivano dagli stati confinanti, dilaniati dalle guerre.
Nel 2020 un soldato, in un raptus, uccise 29 persone e ne ferì 57 in quattro diversi luoghi. A scatenare l’ira del militare, in quel caso, fu una disputa per una proprietà immobiliare.