Strage Bologna, Meloni rompe il silenzio e sbotta contro l'associazione delle vittime: "Odio ingiustificato"
Paolo Bolognesi, presidente dell'associazione delle vittime del 2 agosto, ha puntato il dito contro il Governo ricordando la strage di Bologna: Giorgia Meloni s'è infuriata
Il 2 agosto 1980 l’Italia è stata sconvolta dalla strage di Bologna, di matrice neofascista come riconosciuto dalle sentenze dei processi. Nel giorno del 44° anniversario dall’evento, Paolo Bolognesi, presidente dell’associazione delle vittime, ha puntato il dito contro il Governo, scatenando l’ira di Giorgia Meloni che, sino ad allora, non aveva rilasciato dichiarazioni sulla commemorazione, disertata per il secondo anno consecutivo da quando è premier.
- L'attacco di Paolo Bolognesi al Governo
- Meloni s'infuria e rompe il silenzio
- La dura replica di Bolognesi
- La strage di Bologna del 2 agosto 1980
L’attacco di Paolo Bolognesi al Governo
Paolo Bolognesi, parlando dal palco allestito alla stazione di Bologna, ha dichiarato che “le radici dell’attentato, come stanno confermando anche le ultime due sentenze d’appello nei processi verso Gilberto Cavallini e Paolo Bellini, affondano nella storia del postfascismo italiano, in quelle organizzazioni nate dal Movimento Sociale Italiano negli anni Cinquanta”.
Quindi, l’accusa all’attuale maggioranza: “Ordine Nuovo e Avanguardia Nazionale oggi figurano a pieno titolo nella destra italiana di Governo“.
E ancora: “Per questa parte politica, lo stragismo e in particolare la strage di Bologna, rappresentano una macchia da togliere a tutti i costi dalla loro storia, da negare oltre ogni evidenza“.
Parole salutate dall‘applauso della piazza, come riferito dall’Ansa.
Meloni s’infuria e rompe il silenzio
Da Parigi, Giorgia Meloni ha risposto immediatamente alle accuse.
In un messaggio, la premier si è detta “profondamente e personalmente colpita dagli attacchi ingiustificati e fuori misura che sono stati rivolti, in questa giornata di commemorazione, alla sottoscritta e al Governo”.
Secondo lei, infatti, sostenere che le “radici di quell’attentato oggi figurano a pieno titolo nella destra di Governo o che la riforma della Giustizia varata da questo Governo sia ispirata dai progetti della loggia massonica P2, è molto grave. Ed è pericoloso, anche per l’incolumità personale di chi, democraticamente eletto dai cittadini, cerca solo di fare del suo meglio per il bene di questa nazione”.
Al contrario di quanto dichiarato dal ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, nel ricordare la strage di Bologna non ha fatto nessun cenno alla matrice neofascista, sottolineando invece come sia importante “arrivare alla verità sulle stragi che hanno insanguinato l’Italia nel Dopoguerra”.
La dura replica di Bolognesi
Raggiunto dall’Ansa, Bolognesi ha controreplicato a Giorgia Meloni, in maniera veemente: “La finisca di fare la vittima. Ho visto altri fare le vittime durante i processi e poi sono stati condannati, le vittime sono gli 85 morti e i morti nelle altre stragi, che sono tutte fasciste. Non è una vittima, ma una che prende in giro le vittime“.
La strage di Bologna del 2 agosto 1980
Il 2 agosto 1980, alle ore 10:25, un’esplosione squarcia l’ala sinistra della stazione di Bologna su piazza Medaglie d’oro. Spazzati via la sala d’attesa di 2^ classe, gli uffici al primo piano e il ristorante.
Tra le 85 vittime anche due tassisti che attendevano i clienti, 200 i feriti.
Si tratta della strage più efferata d’Italia.