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Confermato l'ergastolo a Gilberto Cavallini per la strage di Bologna che causò 85 morti: chi è l'ex Nar

La Corte d’Assise d’Appello ha ribadito la condanna l'ergastolo all'ex Nar Gilberto Cavallini per la Strage di Bologna, costata la vita a 85 persone

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Nuovo tassello giudiziario sulla Strage di Bologna, l’attentato terroristico che nel 1980 ha aperto una ferita mai sanata in Italia. La Corte d’Assise d’Appello ha confermato la condanna in appello per l’esponente del gruppo eversivo d’ispirazione neofascista Nuclei Armati Rivoluzionari, Gilberto Cavallini.

La Corte conferma la condanna all’ergastolo

Nella giornata di oggi, mercoledì 27 settembre 2023, dopo 43 anni e 7 ore di camera di consiglio, la Corte d’Assise d’Appello di Bologna presieduta dal giudice Orazio Pescatore ha confermato l’ergastolo all’ex terrorista dei Nar Gilberto Cavallini.

Stando a quanto riportato da Ansa, l’imputato non era presente in aula. La Corte ha accolto l’appello della Procura, che aveva impugnato la scorsa sentenza secondo cui la strage andava derubricata da politica a comune.

gilberto cavalliniFonte foto: ANSA

Gilberto Cavallini dopo la condanna del 2020

Ora, si è tornati all’imputazione originaria: quella che il 2 agosto 1980 ha ucciso 85 persone ferendone altre 200 è stata una strage politica, della quale ancora non si conoscono con esattezza giuridica i mandanti.

Chi è Gilberto Cavallini, l’ex Nar detto “Il Negro”

Alla lettura della sentenza erano presenti il presidente dell’associazione dei familiari delle vittime Paolo Bolognesi e diversi familiari, così come la vicesindaca di Bologna Emily Clancy. Non c’era lui, Gilberto Cavallini detto Gigi ma anche “Il Negro”.

Assieme ai vari Fioravanti, Mambro, Ciavardini e a quel Paolo Bellini condannato anch’egli all’ergastolo l’anno scorso, l’uomo nato a Milano nel 1952 faceva parte del gruppo eversivo dei Nar (Nuclei Armati Rivoluzionari). È stato arrestato il 12 settembre 1983 a Milano e accusato di vari reati, compresa l’uccisione del sostituto procuratore Mario Amato del 23 giugno 1980.

È stato condannato già a diversi ergastoli e attualmente sconta la sua pena nel carcere di Terni in regime di semilibertà provvisoria. La prima condanna per la strage di Bologna risale al 1989, per banda armata, poi confermata in appello 5 anni più tardi.

Il processo per il concorso alla strage di Bologna

Nel 2017 contro di lui è stato avviato un nuovo processo con l’accusa di concorso in strage, grazie a nuovi elementi che hanno fatto ritenere la magistratura che Gilberto Cavallini abbia offerto supporto e rifugio agli altri Nar condannati per la strage – vale a dire Francesca Mambro, Valerio Fioravanti e Luigi Ciavardini.

Alla coppia Fioravanti-Mambro avrebbe fornito documenti falsi. La prima condanna all’ergastolo è arrivata il 9 gennaio 2020, il nono per lui. Dal 2016 il tribunale di Perugia gli ha concesso la semilibertà: lavora in una cooperativa sociale romana con sede a Terni, presieduta dalla moglie di Ciavardini.

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