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Stellantis profondo rosso a Piazza Affari, il titolo in Borsa crolla fino al -10%: cosa sta succedendo

Stellantis crolla a Piazza Affari: il titolo perde oltre il 10% in Borsa. Pesano il calo generale dell'automotive e la concorrenza cinese

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Mauro Di Gregorio

GIORNALISTA

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Approdato a QuiFinanza e Virgilio Notizie dopo varie esperienze giornalistiche fra Palermo e Milano. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Tonfo di Stellantis in Piazza Affari: il titolo in Borsa ha perso il -10,45% andando a 13,04 euro, il minimo dall’ottobre del 2022. Il crollo è dovuto “ai problemi di performance in Nord America e al deterioramento nelle dinamiche globali del settore”. Ma non solo.

Le ragioni del crollo in Borsa

La riduzione di risultati attesi per il 2024 è correlata per circa due terzi alle azioni correttive in Nord America, ma anche all’attesa di vendite inferiori in diverse aree del globo.

“Il gruppo – viene spiegato in una nota – ha accelerato il piano di normalizzazione dei livelli di stock negli Stati Uniti con l’obiettivo di non più di 330.000 unità in giacenza presso la rete entro la fine del 2024 rispetto al precedente termine del primo trimestre 2025″.

Carlos Tavares, Ceo del Gruppo Stellantis.

“Le azioni – viene aggiunto – includono una riduzione delle consegne alla rete di più di 200.000 veicoli nel secondo semestre del 2024 […] rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, un aumento degli incentivi sui modelli del 2024 e degli anni precedenti e iniziative di incremento della produttività che contemplano aggiustamenti sia sui costi che sulla capacità produttiva”.

Fra le criticità indicate c’è anche la “l’accresciuta concorrenza cinese”. Stellantis non riesce a tenere il passo della concorrenza di Pechino gonfiata da ingenti aiuti di Stato, come dimostrato da recenti inchieste.

I veicoli elettrici (e non solo) cinesi sono più economici per le tasche dei consumatori e garantiscono ai produttori maggiori margini, che vengono reinvestiti creando un circolo virtuoso.

Vendite di Stellantis in picchiata

In Nord America le vendite di Stellantis sono calate e diversi dirigenti hanno già lasciato l’azienda, secondo un retroscena di Bloomberg.

Ma non è solo il mercato del Nord America a preoccupare: ad agosto Stellantis ha immatricolato nel mercato Ue, Efta e Regno Unito 103.612 auto: si tratta di un crollo del -28,7% su base annua. E in Italia le immatricolazioni di agosto sono calate del -32,3% su base annua. Intanto gli operai Stellantis in Italia hanno annunciato uno sciopero per il 18 ottobre.

Già a febbraio Carlos Tavares, Ceo del gruppo Stellantis, aveva annunciato una possibile crisi in Italia in mancanza di adeguati contributi per sostenere la transizione verso l’elettrico.

Tavares ha affrontato la crisi mondiale tagliando posti di lavoro e riducendo la produzione in Usa. Tale approccio, sempre secondo Bloomberg, sarebbe costato a Tavares la diffidenza di una fronda di manager che temono il crollo della competitività in Stellantis.

Tavares verso la scadenza del contratto

Intanto Carlo Tavares va verso la scadenza del suo contratto, che è prevista per inizio 2026. Non è chiaro se Stellantis intenda riconfermare il top manager o se intenda sostituirlo. Una nota di alcune settimane fa lasciava aperte entrambe le ipotesi. Ciò che è certo è che il crollo in Borsa di Stellantis indebolisce la posizione di Tavares.

L’ipotesi di fusione con Renault

Le difficoltà di Stellantis riaccendono le voci in merito a una possibile fusione con Renault. Dall’operazione emergerebbe un gigante dell’automotive forte di 18 brand (15 di Stellantis e 3 di Renault).

I francesi spingono per finalizzare, mentre Stellantis finora ha sempre frenato. La fusione avvantaggerebbe la Francia, già azionista di Renault con una quota del 15%: la Republique vedrebbe l’asse dell’automotive europeo spostarsi ulteriormente verso Parigi. Una situazione più che favorevole, visti i recenti problemi di Volkswagen, Bmw e Mercedes-Benz.

Occorrerà attendere per capire se le difficoltà di Stellantis potrebbero spingere Tavares a riconsiderare l’opzione. In caso la fusione non dovesse prendere corpo, i retroscenisti favoleggiano di una eventuale collaborazione sulla componentistica.

L’attacco di Matteo Salvini

Sul crollo in Borsa è intervenuto anche Matteo Salvini.

Il leader della Lega ha attaccato Stellantis dichiarando – ripreso da Adnkronos – che “enso che abbiano fatto il peggio che si potesse fare da tutti i punti di vista“, riferendosi alla revisione al ribasso della guidance 2024.

Il ministro ha aggiunto: “Mi preoccupo di salvare i posti di lavoro rimasti, affrettando la revisione della messa al bando delle auto a benzina e diesel e quindi pressando la Commissione europea, perché il riesame avvenga già nel 2025, cosa che ormai anche già la Germania e altri Paesi chiedono, perché pensare di mettere fuori legge le auto a benzina e diesel tra 10 anni è una follia, un suicidio“.

Fonte foto: IPA

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