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Spaccatura Governo-Lega sul terzo mandato ai sindaci, scontro totale Salvini-Meloni: la mossa sull'emendamento

Matteo Salvini non molla sul terzo mandato ai sindaci e sfida il Governo e Giorgia Meloni dopo il ritiro dell'emendamento in commissione da parte della Lega

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Simone Vazzana

GIORNALISTA

Giornalista professionista, è caporedattore di Virgilio Notizie. Ha lavorato per importanti testate e tv nazionali. Scrive di attualità, soprattutto di Politica, Esteri, Economia e Cronaca. Si occupa anche di data journalism e fact-checking.

Maggioranza spaccata, scontro totale tra Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Giovedì 22 febbraio, la Lega ha ritirato in commissione al Senato l’emendamento sul terzo mandato ai sindaci dei grandi comuni (oltre 15 mila abitanti). Sul tavolo sarebbe rimasto quello riguardante i presidenti di Regione, che coinvolge soprattutto Luca Zaia, governatore del Veneto. Ma il leader del Carroccio non demorde e alza la posta con il Governo e la premier.

L’emendamento sul terzo mandato ritirato

La Lega aveva avanzato l’emendamento per il terzo mandato ai sindaci, ritirato dopo il parere contrario del Governo.

Riguardava i grandi comuni, quelli con più di 15 mila abitanti.

Giorgia Meloni e Matteo Salvini

Il nodo Luca Zaia in Veneto

Al momento, però, resterebbe sul tavolo la proposta di modifica relativa il terzo mandato ai presidenti di Regione, che coinvolge in primis il governatore del Veneto, Luca Zaia.

Matteo Salvini allo scontro totale con Governo e Giorgia Meloni

Nonostante la bocciatura dell’Esecutivo, però, la Lega non si arrende. Matteo Salvini ha fatto ritirare l’emendamento, ma ai microfoni di Agorà su Rai 3 ha annunciato che “andiamo avanti, vota il Parlamento“.

Una sfida, quindi, al Governo presieduto dalla premier Giorgia Meloni.

Lasciamo che i cittadini decidano. Mi sembra sia questione buon senso. I parlamentari non hanno limiti ai mandati” ha aggiunto Salvini, sottolineando come la limitazione non riguardi deputati e senatori.

Ore dopo, incontrando i giornalisti, Salvini ha provato a buttare acqua sul fuoco:

“Non ci sarà nessun problema in maggioranza se non passerà in Parlamento la legge sul terzo mandato. La posizione della Lega è chiara, ma siamo in democrazia: ogni tanto le proposte della Lega passano altre volte, come in questo caso, vengono bocciate perchè tutti gli altri, Forza Italia, Fratellli d’Italia, Pd, M5S sono contro. Secondo me è un errore. La proposta è stata bocciata in commissione poi se ne parlerà in Parlamento, che è sovrano e i cittadini sapranno come scegliere. Secondo me è un peccato pensionare sindaci e governatori dopo due mandati, anche se sono bravissimi, apprezzatissimi e votatissimi si devono fare da parte. È un errore perché trovare un buon sindaco e un buon governatore di questi tempi non è facilissimo e se te lo trovano buono i cittadini, se lo vogliono rieleggere, hanno il diritto di farlo. La posizione della Lega in questo senso è chiara. I ministri non hanno limiti di mandato così come i parlamentari. Da milanese, Giuseppe Sala per un terzo o quarto mandato non me lo augurerei, però se la maggioranza dei miei concittadini lo scegliesse, perché no?”.

Fonte foto: ANSA

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