Si espande l’incendio in Canada nella Columbia Britannica, gli sfollati sono 35mila: previsto peggioramento
L'incendio in Canada si espande nella Columbia Britannica, aumentano gli evacuati e il rischio per le città. Il clima torna ad alimentare le fiamme
L’incendio che sta aggredendo il Canada, in particolare la Columbia Britannica, sarà una cicatrice di lunga durata. Si tratta di uno dei peggiori incendi che il Paese ha conosciuto, con migliaia di evacuati, case distrutte e natura carbonizzata. Nel frattempo la sindaca di Yellowknife ha tirato un sospiro di sollievo: la città di 20 mila abitanti è sfuggita al pericolo delle fiamme grazie alle linee protettive come tagliafuoco e cannoni ad acqua.
Una lieve tregua
Il clima favorevole, pioggia e basso vento, hanno permesso ai vigili del fuoco e ai cittadini di prendersi un momento di riposo. Secondo il portavoce di NWT Fire, Mike Westwick, questo però non durerà ancora a lungo. Il meteo infatti preannuncia un peggioramento e le nuovi condizioni potrebbero favorire le fiamme.
“Sta per svegliarsi”, commenta Westwick. Anche se i servizi telefonici rimangono fuori servizio, gli ordini di evacuazione sono stati trasmessi grazie alla connessione internet satellitare, messa a disposizione delle popolazioni a rischio.
La situazione attuale
La pioggia sul Canada ha permesso ai soccorsi di riprendere fiato, ma non tutti i focolai sono stati messi in pausa dall’acqua. La regione di North Shuswap, all’interno della Columbia Britannica, continua a bruciare. Sono state centinaia le persone fuggite dalle proprie abitazioni
Anche a Hay River e Katlodeeche l’incendio non è arretrato e continua a minacciare le città a circa 8 km di distanza; mentre a Kakisa l’incendio è visibile a 14 km. Di fronte alle immagini il primo ministro della provincia della Columbia Britannica, David Eby, ha avvertito che “la situazione attuale è scoraggiante“.
La città di Kelowna
È il terzo giorno di emergenza per la città di Kelowna, dove l’incendio sta consumando quasi tutte le strutture abitative e non. Il numero di sfollati e richiamati all’evacuazione è cresciuto da 15mila a 20mila nelle prima ore, mentre nella notte tra sabato e domenica erano ormai 35mila le persone fuori dalla città.
Lo spazio aereo attorno all’aeroporto internazionale di Kelowna resta chiuso a tutti gli aerei, fatta eccezione per quelli dei pompieri. Questi stanno tenendo a bada le fiamme grazie anche a un po’ di pioggia che è caduta nella giornata, ma in corso nella Columbia Britannica ci sono oltre 380 incendi, di cui 166 non ancora raggiunti dai vigili del fuoco.