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Sequestro di quasi 100 mila articoli di bigiotteria a Genova per sostanze pericolose 9700 volte sopra i limiti

Sequestro di più di 98 mila articoli di bigiotteria contenenti sostanze pericolose nel porto di Pra' a Genova: cosa hanno scoperto gli investigatori

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Stefano D'Alessio

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista. Laureato in Comunicazione, per anni si è occupato di sport e spettacolo. Scrive anche di attualità, cronaca e politica. Ha collaborato con importanti testate e programmi radio e tv, a livello nazionale e locale.

Nel porto di Pra’, a Genova, è stato effettuato un sequestro di quasi 100 mila articoli di bigiotteria contenenti sostanze pericolose.

Il sequestro di articoli di bigiotteria a Genova

I funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e i militari del II Gruppo della Guardia di Finanza di Genova hanno sequestrato nel porto di Pra’ più di 98 mila articoli di bigiotteria contenenti metalli pesanti in concentrazioni considerate altamente pericolose per la salute dei consumatori.

L’operazione ‘Alchimia’ si inserisce nell’ambito del costante monitoraggio dei flussi commerciali che interessano il porto di Genova.

L’operazione dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e dei militari del II Gruppo della Guardia di Finanza di Genova è stata effettuata nel porto di Pra’.

La scoperta degli investigatori al porto di Pra’ a Genova

Come riportato dall’agenzia ‘Adnkronos’, gli investigatori, attraverso l’analisi della documentazione doganale e l’incrocio delle informazioni acquisite con quelle rilevabili dalle banche dati in uso, hanno selezionato una spedizione proveniente dalla Cina che era connotata da importanti indicatori di rischio.

Il successivo controllo sulla merce (prevalentemente bracciali, anelli, collane e orecchini) ha fatto emergere forti sospetti relativi alla composizione chimica dei prodotti, che, per questo motivo, sono stati inviati ai laboratori chimici dell’Agenzia delle Dogane per valutarne la composizione.

Il controllo in laboratorio sulle sostanze pericolose

Gli approfondimenti di laboratorio hanno dato la possibilità di confermare le ipotesi avanzate dagli operanti relativamente alla pericolosità dei prodotti, evidenziando la presenza di metalli pesanti come il cadmio, il piombo e il nichel in concentrazioni fino a circa 9.700 volte superiori al limite consentito dalla legge.

Fonte foto: iStock - ChiccoDodiFC

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