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Sempre meno giovani alla guida di aziende italiane: in 10 anni la presenza di over 70 è aumentata di un quarto

Mancano i giovani nei cda delle aziende: l'Italia invecchia e i ruoli chiave nelle imprese si riempiono di teste argentate. E la burocrazia non aiuta

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Mauro Di Gregorio

GIORNALISTA

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Approdato a QuiFinanza e Virgilio Notizie dopo varie esperienze giornalistiche fra Palermo e Milano. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Ci sono sempre meno imprenditori e top manager giovani nelle aziende italiane: nelle stanze dei bottoni continua ad aumentare la percentuale di teste argentate, trend che si protrae ormai da tempo, come risulta dalle elaborazioni di Unioncamere e Infocamere.

Giovani in fuga dai cda delle aziende

L’Italia invecchia e, di conseguenza, va aumentando progressivamente il numero degli imprenditori e dei dirigenti che fanno parte della terza età, mentre i giovani vengono meno.

In sintesi, nel Bel Paese, a causa dell’inverno demografico che si protrae da anni sta venendo a mancare il passaggio del testimone fra le generazioni. E nei cda aumenta la quota di personale che sarebbe già in età da pensione.

Unioncamere e Infocamere hanno redatto il loro report tenendo presente il totale delle persone che ricoprono una carica all’interno delle aziende italiane, ovvero proprietari, amministratori o soci.

Nei ruoli chiave delle aziende aumentano i senior

Nell’ultimo decennio la presenza di over 70 è aumentata del +25. Nello stesso arco temporale è diminuito dello stesso ammontare (-25%) la presenza di giovani 18-29.

I 30-49enni sono scesi del -28% tra il 2014 e il 2023 con oltre un 1 milione e 100mila cariche in meno rispetto a 10 anni prima. È nella manifattura che si registra la variazione più negativa (-42,5%) relativamente a questa classe di età.

I 50-69enni sono invece aumentati del +15,3%.

L’Italia invecchia e mancano i giovani

“Il sistema imprenditoriale italiano segue la dinamica demografica – commenta il presidente di Unioncamere, Andrea Prete – e le imprese di giovani diminuiscono mentre aumentano quelle guidate da imprenditori più anziani”.

“Io credo che dobbiamo rendere più semplice ed appetibile la creazione di una impresa – aggiunge – soprattutto riducendo la burocrazia che spesso impone obblighi non del tutto giustificati”.

Secondo il presidente di Unioncamere “bisogna semplificare tutte quelle procedure che ancora oggi frenano il fare impresa in Italia e che sono vissute come un fardello troppo pesante soprattutto dai più giovani che vogliono mettersi in proprio: ben 7 imprese under 35 su 10 vedono nella burocrazia l’ostacolo maggiore all’utilizzo delle risorse del Pnrr”.

Ma l’Italia non sta solo invecchiando: gli ultimi dati Istat parlano di un vero e proprio crollo demografico.

Giovani in fuga dal Mezzogiorno

Sono le regioni del Mezzogiorno (Molise, Abruzzo, Calabria e Sicilia) a registrare un vero e proprio esodo di giovani dai ruoli apicali delle aziende.

In controtendenza, invece, il Trentino Alto Adige dove i 18-29enni sono aumentati del +3,9%.

Fonte foto: 123RF

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