Sea Watch, l'Olanda "scarica" Carola Rackete: lettera a Salvini
Il segretario di Stato per la migrazione olandese Ankie Broekers-Knol ha risposto a Matteo Salvini con una lettera sul caso Sea Watch
Con una lettera inviata al ministro dell’Interno italiano Matteo Salvini, il segretario di Stato per la migrazione olandese Ankie Broekers-Knol ha chiarito la posizione dell’Olanda sul caso Sea Watch.
A riportare integralmente la missiva è il “Corriere della Sera”. In uno dei passaggi della lettera, si legge una dura critica all’operato della comandante della Sea Watch Carola Rackete: “Siamo dispiaciuti, quanto Lei, delle scelte fatte dalla capitana della Sea-Watch 3, che avrebbe potuto affidare le operazioni di salvataggio alla guardia costiera libica. (…) Avrebbe potuto far rotta sulla Tunisia e chiedere il permesso di attracco lì ma invece, intenzionalmente e unilateralmente, ha deciso di far rotta su Lampedusa e violare le acque territoriali italiane, ben consapevole di commettere un reato. Avrebbe anche potuto scegliere un porto di approdo per la Sea-Watch 3 in Olanda. Contrariamente a quanto da Lei affermato nella Sua lettera, la capitana non ha mai fatto richiesta di sbarcare in Olanda”.
Sempre nella lettera, Ankie Broekers-Knol ha spiegato più nel dettaglio la posizione dell’Olanda: “In virtù delle responsabilità sancite dalla legge internazionale, lo Stato di bandiera può assistere la nave nel cercare un porto sicuro. Ciò non comporta l’obbligo, per lo Stato di bandiera, di accogliere le persone tratte in salvo. Come Lei sa, dopo un episodio simile occorso alla Sea-Watch 3 nel gennaio 2019 e senza un progetto di cooperazione verso una soluzione concreta e strutturale, l’Olanda ha deciso che non avrebbe più partecipato ai programmi di sbarco e, in questo contesto, ha esplicitamente dichiarato la sua intenzione di non accogliere più i migranti raccolti dalle navi della Sea-Watch”.