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Scuola, Valditara non vuole smartphone in classe e sui bulli dice: "Evviva l'umiliazione, fattore di crescita"

Il ministro dell'Istruzione vuole vietare la presenza dei cellulari in aula e torna sul tema dei lavori socialmente utili contro gli studenti violenti

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Claudio Carollo

GIORNALISTA

Classe ’88, è giornalista professionista dal 2017. Scrive di cronaca e attualità economico-politica, interessandosi nel tempo di tematiche sociali e sport. Ha collaborato con diverse testate nazionali, con esperienze anche in radio.

Il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara lancia un’altra proposta dopo i lavori socialmente utili per gli studenti violenti e il ritiro del Reddito di cittadinanza per i giovani che non hanno finito gli studi: “Via i cellulari dalle classi nelle ore di lezione“. Il responsabile della Scuola lo ha detto in un’intervista su Rai 2 da Monica Setta nel programma Il Confronto.

Valditara: “Via i cellulari in classe”

Il ministro ha spiegato che il divieto degli smartphone in aula va nella direzione di garantire a studenti e un docenti un tempo di studio in classe senza distrazioni.

Durante l’intervista Valditara è tornato anche sulla proposta di togliere il Reddito di cittadinanza ai giovani percettori che non hanno completato il percorso di studi della scuola dell’obbligo: “O colmano il gap o perdono il reddito” ha detto il ministro.

Lavori socialmente utili ai bulli

Come riportato da Ansa, il titolare del dicastero dell’Istruzione ha ribadito anche l’idea di prevedere lavori socialmente utili per quegli studenti che si rendono protagonisti di gravi casi di bullismo o violenza: “Bisogna tornare al merito – ha detto Valditara – ed in questa chiave la Grande alleanza che propongo anche ad imprese e sindacati sarà un metodo essenziale per superare pure il gap competitivo di cui soffre l’istruzione tecnico professionale italiana rispetto ad altri paesi internazionali”.

Il ministro dell’Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara

Valditara: “Evviva l’umiliazione”

Nelle ultime ore circola il video del sua partecipazione a Milano all’evento “Italia, direzione nord” nel quale affronta il fenomeno del bullismo annunciando l’apertura di un tavolo per contrastare gli episodi di violenza in classe perché “questo tema merita soluzioni: che siano la didattica personalizzata, l’intervento dello psicologo, sanzioni più efficaci – ha detto Valditara – la chiamata a una responsabilità dei docenti, o anche di aumentare le sanzioni laddove l’atto penalmente rilevante sia commesso nei confronti dell’insegnante.”

“Così non si può più andare avanti. Quando io ero un bambino, il maestro era con la M maiuscola, era il ‘signor maestro’, il professore il ‘signor professore'” ha aggiunto.

Nel suo discorso il ministro ha lanciato la proposta dei lavori socialmente utili ai bulli, sottolineando anche l’importanza della riflessione profonda dei responsabili sulle proprie azioni, prendendo come esempio un episodio avvenuto in un istituto tecnico di Gallarate, nel Varesotto: “Quel ragazzo deve essere seguito: noi dobbiamo ripristinare non solo la scuola dei diritti, ma anche dei doveri. Deve fare lavori socialmente utili: perché soltanto lavorando per la collettività, per la comunità scolastica, umiliandosi anche. evviva l’umiliazione, che è un fattore fondamentale nella crescita e nella costruzione della personalità , è lui lì che si prende la responsabilità dei propri atti e fa lavori per la collettività” ha dichiarato Valditara.

“Da lì nasce il riscatto, la maturazione, la responsabilizzazione – ha aggiunto – Insomma, io credo che noi dobbiamo seriamente predisporre un pacchetto di misure perché così non si può più andare avanti, non solo per il rispetto di chi lavora nelle scuole ma anche per il futuro dei nostri ragazzi.”

SONDAGGIO – Sei d’accordo con il ministro? Gli studenti violenti dovrebbero fare lavori socialmente utili?

Fonte foto: ANSA

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