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TERREMOTI E VULCANI

Scossa di terremoto ad Ariccia, alle porte di Roma: quali sono i rischi per la Capitale

Le scosse di terremoto che si sono originate nei Colli Albani sono state avvertite chiaramente anche a Roma, nella zona più esposta al rischio sismico

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Mirko Ledda

EDITOR E FACT CHECKER

Scrive sul web da 15 anni, muovendo i primi passi come ghost writer e facendo attività di debunking delle notizie false. Si occupa principalmente di pop economy, con particolare attenzione ai temi legati alla tecnologia e al mondo digitale, all'industria alimentare e alla sanità.

Terremoto alle porte di Roma alle prime ore dell’alba. L’epicentro della scossa si trova ad Ariccia, nei Castelli Romani, a 6 chilometri a Sud Ovest della cittadina famosa in tutta Italia per la porchetta. Le scosse sono state avvertite anche nei quartieri sudorientali della Capitale.

Terremoto ad Ariccia: magnitudo ed epicentro

Il sisma non è stato particolarmente forte anche se è stato avvertito chiaramente dalla popolazione dei Castelli Romani e della periferia capitolina.

La magnitudo stimata dalle prime analisi dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia sarebbe di 2.6. Il terremoto sarebbe avvenuto a una profondità di 14 chilometri.

La terra ha tremato ad Ariccia intorno alle 6:20 del 1° giugno, senza causare danni agli edifici o alle persone. Poca preoccupazione anche per i residenti.

Chi dormiva non ha avvertito le scosse, mentre chi si stava preparando per andare a lavoro ha avvertito chiaramente il debole sisma.

Vista di Ariccia, con il caratteristico ponte.

Il rischio sismico a Roma e nei Castelli Romani

I Castelli Romani, il territorio alle porte di Roma dove si trova Ariccia, si trovano nella zona sismica 2B. Significa che possono verificarsi terremoti abbastanza forti.

I Colli Albani, i rilievi che circondano la Capitale, formano la caldera di un vulcano quiescente, il Vulcano Laziale, i cui contorni sono perfettamente visibili dalle immagini satellitari.

Le scosse che si avvertono a Roma hanno in genere l’epicentro in questa area. In passato ce ne sono stati alcuni particolarmente intensi, che hanno provocato anche importanti danni ai Castelli Romani.

La Capitale è divisa in molteplici zone sismiche, con il quadrante Sud Est, quello più vicino al Vulcano Laziale, considerato più a rischio.

Le ultime scosse avvertite nella Capitale sono state quelle del terremoto dello scorso 15 aprile, con epicentro a Ciciliano, sui Monti Prenestini.

Il terremoto catastrofico di Roma: una bufala

Roma sarà distrutta l’11 maggio“. Così titolavano i giornali nel 2011, a causa di una profezia dello scienziato autodidatta Raffaele Bendandi, morto a Faenza nel 1979, che aveva predetto una terribile scossa nella Capitale.

Prima sul web e poi sulla stampa si era diffusa la notizia di un terremoto catastrofico che avrebbe dovuto radere al suolo la Città Eterna.

La bufala suggestionò così tanto la popolazione che l’11 maggio 2011 molti negozianti decisero di tenere le serrande delle loro attività abbassate.

Nonostante la paura e l’atteso evento sismico, non accadde nulla. Raffaele Bendandi infatti aveva previsto il terremoto di Roma, e di altre città, sulla base di studi senza alcun fondamento scientifico: pensava che la terra tremasse in base agli spostamenti dei pianeti.

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