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CRONACA NERA

Scoperto un maxi-attacco di hacker filorussi contro l'Italia, nel mirino anche il sito di Giorgia Meloni

Nuovo attacco degli hacker filorussi Noname057(16). Colpito, fra gli altri, anche il sito personale di Giorgia Meloni. Quel è lo scopo del gruppo e quali sono i suoi metodi

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Mauro Di Gregorio

GIORNALISTA

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Approdato a QuiFinanza e Virgilio Notizie dopo varie esperienze giornalistiche fra Palermo e Milano. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

In scena un nuovo attacco degli hacker filorussi del gruppo Noname057(16). Fra gli obiettivi colpiti anche il sito personale della premier Giorgia Meloni, un sottodominio della Guardia di finanza e i siti web dei ministeri delle Infrastrutture e dello Sviluppo economico. Ne dà notizia Acn (Agenzia per la cybersicurezza nazionale),

Hacker filorussi colpiscono l’Italia

Gli attacchi sono partiti poco dopo le 9:00 di martedì 7 maggio. Acn li ha intercettati e ha immediatamente messo in atto le manovre di contrasto, avendo contestualmente avvertito le autorità interessate.

Lo stesso gruppo Noname057(16) ha rivendicato l’attacco sul proprio canale Telegram, anche se apparentemente non si sono riscontrati particolari disservizi: i siti hanno continuato a funzionare e sono stati regolarmente raggiungibili.

“L’Italia sta preparando un nuovo pacchetto di aiuti militari per il regime criminale di Kiev. Sarà presentato al vertice del G7 di giugno e il suo elemento chiave è il sistema di difesa aerea Samp-T, sviluppato congiuntamente con la Francia. Ricordiamo alle autorità italiane le conseguenze dell’aiuto al regime criminale di Zelensky“, hanno scritto gli hacker sul loro canale Telegram.

I precedenti attacchi hacker

Il sito della premier e gli altri obiettivi colpiti il 7 maggio sono solo gli ultimi bersagli del gruppo di hacker filorussi: nel marzo del 2023, Noname057(16) aveva preso di mira l’Atac, il ministero dei Trasporti, l’Autorità regolatrice dei trasporti, l’aeroporto di Bologna, il sito della Camera dei deputati, quello del governo e quelli dei ministeri di Difesa ed Esteri.

Ad agosto dello stesso anno, erano stati messi a segno cyber-attacchi contro sedici siti di cinque banche italiane: Bper, Monte dei Paschi di Siena, Banca popolare di Sondrio, Fineco, Chebanca.

“Non ci piace la bambola Meloni e la sua russofobia, – scrissero all’epoca gli hacker russi – causeremo il massimo danno all’Italia fintanto che sarà governata da questa Meloni senza spina dorsale e ipocrita”.

Cos’è il gruppo NoName057(16)

Sotto l’etichetta di NoName057(16) si cela un gruppo di hacker che mettono in atto cyber-sabotaggi contro autorità, istituzioni e banche dei Paesi filo-ucraini.

Il gruppo effettua prevalentemente attacchi di tipo DDoS (Distributed denial of service) che consistono nell’invio di una grande quantità di richieste d’accesso al server di un’istituzione al fine di sovraccaricarlo e rendere il sito inaccessibile.

Oltre ad essere azioni dimostrative, si tratta anche di azioni di disturbo per i cittadini quando ad essere colpiti sono, ad esempio, i siti di banche o ospedali (come avvenuto ad aprile quando gli hacker hanno colpito il network sanitario Synlab).

Dopo ogni attacco arriva a stretto giro la rivendicazione su Telegram. NoName057(16) ha creato una piattaforma tramite la quale chiunque può condurre cyber-attacchi contro bersagli scelti dal gruppo filorusso, in cambio di richieste di denaro.

Fonte foto: ANSA

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