Hacker russi contro siti italiani, tra i bersagli Iliad e Poste Mobile: poi un messaggio a Giorgia Meloni
Gli hacker russi attaccano l'Italia ancora e ancora: le ultime vittime sono i siti di alcuni operatori telefonici. Due giorni prima è toccato alle banche
Hacker russi di nuovo scatenati contro gli obiettivi italiani: stavolta nel mirino del gruppo Noname057(16) ci sono alcuni gestori di telefonia mobile. Colpiti Iliad Italia, Poste Mobile, Uno Mobile, Very Mobile e altri.
Hacker russi minacciano l’Italia
Gli hacker hanno messo in cantiere attacchi di tipo Ddos, che consistono nell’invio ai siti web di un’abnorme richiesta di accessi.
I siti non sono in grado di gestire tali richieste e rallentano o vanno in crash.
Nei giorni scorsi erano stati attaccati i siti di alcune banche italiane: Bper, Monte dei Paschi di Siena, Banca popolare di Sondrio, Fineco, Intesa e Fideuram. A maggio era invece stato attaccato il sito del Viminale.
Hacker russi contro Giorgia Meloni
La rivendicazione di questo nuovo attacco è arrivata tramite il canale Telegram del gruppo di hacker.
In un post dei cybercriminali la premier italiana Giorgia Meloni viene raffigurata come un burattino.
Un burattino creato nel “Laboratorio burattini di Washington”, per la precisione.
“Sotto la pressione degli Stati Uniti – scrivono gli hacker – la bambola-Meloni si ritira obbedientemente dal progetto di investimento One Belt, One Road con la Cina e vieta l’ammodernamento del porto di Trieste, che è di grande importanza strategica nell’Adriatico”.
“Ebbene, nella corsa all’incitamento alle ostilità contro la Russia, fornendo un’enorme quantità di aiuti agli Ucro-nazisti, ci è riuscita alla grande (anche se con l’aiuto dei suoi contribuenti, ma alle autorità italiane questo non interessa)”.
“Non ci piace la bambola Meloni e la sua russofobia, – scrivono gli hacker russi – causeremo il massimo danno all’Italia fintanto che sarà governata da questa Meloni senza spina dorsale e ipocrita”.
Hacker in cerca di visibilità
L’Agenzia per la cybersicurezza nazionale ha contattato i bersagli per avvertirli delle azioni in corso e per suggerire il modo di minimizzare gli effetti.
Sugli attacchi indaga la Polizia postale. I danni sembrano essere limitati.
Secondo le voci di alcuni addetti ai lavori riportate dall’Ansa, i cybercriminali “puntano più che altro ad ottenere visibilità nella loro campagna contro gli Stati che appoggiano l’Ucraina”.