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Sciopero 11 ottobre 2021: treni, aerei, fasce garantite. I motivi

La giornata di lunedì 11 ottobre 2021 sarà caratterizzata da uno sciopero generale che riguarda treni, aerei, uffici, scuole. Ecco cosa sapere

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

La giornata di lunedì 11 ottobre 2021 sarà caratterizzata da uno sciopero generale che potrebbe causare rallentamenti e disservizi per la mobilità. A rischio treni, aerei, autobus e trasporto locale, ma anche uffici e scuole. Ecco tutto ciò che c’è da sapere per non essere colti impreparati.

Sciopero 11 ottobre 2021, treni e fasce garantite

Trenitalia ha reso note le fasce garantite e i treni che viaggeranno regolarmente in tutta Italia. Sul sito si legge che “dalle ore 21:00 di domenica 10 alle ore 21:00 di lunedì 11 ottobre è indetto uno sciopero nazionale del personale Trenitalia, proclamato dalle Organizzazioni Sindacali”.

Non sono previste modifiche alla circolazione dei treni a lunga percorrenza, mentre per quanto riguarda i treni regionali saranno garantite le corse nelle fasce orare 6.00-9.00 e 18.00-21.00. L’azienda invita a tenere sotto controllo i canali web di Ferrovie dello Stato e a contattare il call center al numero 800 89 20 21.

Anche Italo ha comunicato la lista dei treni garantiti, consultabile qui.

Sciopero 11 ottobre 2021, i voli garantiti

Per quanto riguarda il traffico aereo, l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile (Enac) ha reso noto che saranno garantiti i voli dalle ore 7.00 alle ore 10.00 e dalle 18.00 alle 21.00. Nello specifico, ecco una lista di voli assicurati pubblicata da Enac. Maggiori informazioni possono essere ricavate dai siti delle singole compagnie aeree.

Sciopero 11 ottobre 2021, trasporto locale

Le fasce garantite per il trasporto locale dovrebbero essere 6.00-9.00 e 18.00-21.00, ma per è opportuno verificare gli orari delle corse sui siti delle aziende regionali.

Sciopero 11 ottobre 2021, i motivi

I Cobas hanno illustrato i motivi e gli obiettivi dello sciopero, rivendicando:

  • la riduzione del tempo di lavoro a parità di salario per contrastare la disoccupazione dovuta all’informatizzazione e robotizzazione della produzione;
  • un lavoro di qualità in termini di diritti, con il contratto a tempo indeterminato come regola generale, l’innalzamento dei salari reali e un salario minimo europeo, l’abolizione del Jobs Act e della riforma Fornero; parità salariale per le donne; no allo sblocco dei licenziamenti e alla sospensione del reddito per mancanza di Green pass; sì alla soppressione di appalti e subappalti, con internalizzazioni a partire dal pubblico impiego;
  • rivalutazione delle pensioni attuali e pensioni pubbliche garantite ai giovani:
  • un reddito universale, esteso anche alle/ai migranti, che rafforzi il potere contrattuale dei lavoratori/tricii;
  • il rafforzamento dei sistemi ispettivi e del ruolo delle RLS, per una reale sicurezza sul lavoro, maggiori sanzioni per i datori di lavoro inadempienti;
  • un’inversione di tendenza rispetto ai disastri ecologici e al cambiamento climatico provocati dal capitalismo, evitando operazioni di green washing;

I Cobas inoltre propongono il rilancio dello Stato sociale, tramite:

  • investimenti nella scuola pubblica, con la riduzione del numero di alunne/i per classe, l’aumento degli organici con l’assunzione delle/dei docenti con 3 anni di servizio e le/gli Ata con 2; per interventi immediati e di lungo periodo nell’edilizia scolastica e nei trasporti locali;
  • investimenti nella sanità pubblica con l’assunzione a tempo indeterminato di infermiere/i , medici e operatori socio-sanitari, potenziando la medicina sul territorio e nelle scuole, contro l’aziendalizzazione e la privatizzazione della sanità; per la sospensione dei brevetti e l’esportazione dei vaccini e della tecnologia per produrli in loco per la lotta alla pandemia;
  • potenziamento del trasporto pubblico, invertendo la privatizzazione/aziendalizzazione degli ultimi decenni, con il ritorno alla gestione diretta da parte dei soggetti pubblici.
  • adeguate assunzioni nel pubblico impiego per rispondere alle necessità sociali (cura anziani e disabili in casa, tutela del territorio e dell’ambiente, bisogni culturali e sportivi ecc.).

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