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Scaduto l'ultimatum dell'ECOWAS al Niger, chiuso lo spazio aereo del Paese e guerra più vicina: la situazione

L'ultimatum alla giunta militare del Niger è scaduto: si avvicina la guerra in Africa occidentale

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Matteo Runchi

REDATTORE

Redattore esperto di economia, appassionato di tecnologia e sport. Scrive di attualità e cronaca. Laureato in Storia all’Università degli Studi di Milano, ha lavorato per diversi siti e redazioni.

L’ultimatum è scaduto. La giunta militare che ha preso il comando del Niger il 27 luglio non ha restituito il potere al presidente eletto Bazoum e ha chiuso lo spazio aereo. I Paesi dell’ECOWAS ora minacciano un intervento militare.

L’ultimatum è scaduto

All’una di notte ora italiana è scaduto l’ultimatum imposto dai Paesi dell’ECOWAS alla giunta militare che ha preso il potere in Niger lo scorso 27 luglio. Lo spazio aereo della nazione è ora chiuso.

Dopo il colpo di stato, la Comunità economica dell’Africa occidentale aveva immediatamente chiesto al nuovo leader del Niger Abdourahamane Tchiani di restituire il potere al presidente eletto Bazoum, dando un ultimatum di una settimana.

Il presidente della Nigeria Tinubu, da cui potrebbe dipendere l’intervento militare in Niger

In caso non fosse stata rispettata questa richiesta, l’ECOWAS si sarebbe riservata di prendere provvedimenti adeguati, fino a ricorrere all’intervento militare nel Paese.

La situazione in Niger

In Niger intanto la tensione sta salendo. La giunta militare ha annunciato tramite la televisione di Stato che “poiché la minaccia di un intervento sta diventando più concreta, lo spazio aereo nigerino è chiuso a partire da oggi”.

Sarebbe anche stata diffusa una nota dell’intelligence del Niger, che parla di una potenza straniera pronta a invadere il Paese nei prossimi giorni. Intanto l’interruzione delle forniture elettriche dalla Nigeria ha causato blackout in tutto il territorio nazionale.

La giunta militare ha però incassato il supporto di altri due stati sospesi di recente dall’ECOWAS per via di cambi di regime violenti, i confinanti Mali e Burkina Faso. Entrambi si sono detti pronti a contrastare un intervento militare della Comunità economica.

I dubbi della Nigeria

La stessa ECOWAS è però divisa su come agire. I Paesi membri hanno già imposto sanzioni e una no-fly zone sul Niger, oltre a minacciare l’intervento militare. Su questa opportunità in particolare alcuni stati hanno espresso perplessità.

Ieri il Senato nigeriano ha ammonito il presidente Tinubu riguardo ad un intervento militare. La Nigeria è lo Stato più importante dell’ECOWAS, con 135 mila soldati e 215 milioni di abitanti e condivide 1500 chilometri di confine con il Niger.

Anche Algeria e Ciad si sono espressi contro una guerra in Niger. Non è chiaro se la Comunità economica dell’Africa occidentale abbia un requisito di due terzi dei Paesi membri o dell’unanimità per approvare un intervento militare.

Fonte foto: ANSA

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