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Vaccino Covid, per chi potrebbe diventare obbligatorio: l'ipotesi

La proposta sarebbe quella di estendere l'obbligo per il vaccino anti Covid anche a dipendenti statali a contatto con il pubblico e ai docenti

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Sandra Zampa, sottosegretaria alla Salute del precedente Governo, responsabile della Sanità del Pd e consigliera del ministro Roberto Speraza, è tornata a parlare dell’obbligo per il vaccino anti Covid. Il tema è stato ripreso da Fabrizio Ciurcio, capo della Protezione civile, in un’intervista rilasciata a La Stampa.

Al Messaggero Zampa ha confermato che l’obbligo vaccinale potrebbe essere introdotto per alcune categorie di popolazione e fasce di età. “Il tema c’è tutto. Vedo in giro troppi sessantenni titubanti e con timori anche comprensibili, ma francamente ingiustificati”. Tra i 60 e i 69 anni solo 4,6 milioni di italiani su 7,3 milioni hanno infatti ricevuto la prima dose di vaccino anti Covid.

“So bene che sarebbe sbagliato avviare guerre di religione. Aspettiamo ancora un po’, analizziamo i dati, avviamo campagne informative contro la paura ingiustificata di AstraZeneca, ad esempio, un vaccino che ha salvato la Gran Bretagna e coinvolgiamo i medici di famiglia per raggiungere gli ottantenni soli”, ha spiegato.

Vaccino Covid obbligatorio per docenti e dipendenti pubblici

“Innanzitutto è stato un bene aver obbligato al vaccino il personale sanitario. Sarebbe opportuno che si facesse il punto e che si prendessero provvedimenti per medici e infermieri che non si vaccinano come previsto dalla legge”, ha sottolineato Sandra Zampa.

“Io penso che tutti i dipendenti pubblici che hanno a che fare direttamente con altre persone, ad esempio gli insegnanti o gli addetti agli sportelli e così via, dovrebbero essere obbligati al vaccino”, ha precisato. “La salute è un bene di tutti. E io faccio esempi specifici di categorie in prima linea sul fronte del coronavirus”.

Vaccino Covid obbligatorio se non si raggiunge il traguardo?

“Se alla fine di tutto i dati delle somministrazioni non dovessero essere soddisfacenti occorrerebbe aprire una riflessione sull’obbligo di vaccinazione“, ma, ha sottolineato l’ex sottosegretaria alla Salute, “nessuna caccia alle streghe”.

“L’asticella vera sarà quella del milione di dosi somministrate al giorno. Questo deve essere il traguardo se vogliamo vaccinare anche tutti i ragazzi prima dell’apertura del prossimo anno scolastico”, ha annunciato.

“Fa benissimo Figliuolo a chiedere alle Regioni di puntare di più sui medici e sulle strutture territoriali“, ha dichiarato ancora Sandra Zampa. “Aggiungo che avverto fra i giovani una fortissima attesa per il vaccino e questo è un segnale importante”.

“Mario Draghi ha indovinato l’impostazione della Carta di Roma. L’idea che tutti dipendiamo da tutti e che dobbiamo vaccinare tutto il mondo per impedire che il coronavirus torni a colpirci con le sue varianti è un messaggio di grande potenza che spero gli italiani colgano nella sua enorme portata culturale“, ha concluso.

Vaccino Covid: gli sbagli di Regioni e Governo secondo Zampa

“Con la pandemia alle spalle bisognerà rivedere il Titolo Quinto della Costituzione e ridefinire i rapporti fra Stato e Regioni“, ha annunciato Sandra Zampa al Messaggero. “Sarebbe opportuno riportare alcuni poteri in capo al Ministero della Salute, a Roma”.

“Non metto in discussione il regionalismo e il decentramento. Anzi è stata una bella sorpresa il dinamismo di molte Regioni, per una volta anche fra quelle del Centro e del Sud”, ha precisato. “Ma tutti gli italiani hanno potuto notare le enormi differenze di trattamento in alcune regioni”.

“Il coronavirus è un pericolo mortale per gli anziani, ma alcune regioni hanno iniziato a vaccinare i loro nonni un mese e passa dopo le più virtuose. Questo non è accettabile nell’interesse dei cittadini che hanno diritto a trattamenti analoghi sui livelli essenziali ma anche nell’interesse delle Regioni che non possono essere abbandonate a se stesse”, ha dichiarato.

Il ministero della Sanità “anni fa fu accorpato al Welfare. Anni di incuria ne hanno fatto una struttura gracile. Un errore gravissimo che l’impegno di tutto il personale, dimostrato fin dall’inizio della pandemia, non poteva compensare per intero”.

“Anche se avessimo voluto, gestire la pandemia dal centro sarebbe stato impossibile. Vorrei però evitare equivoci. Non propongo un processo contro le Regioni, dico che è interesse dei cittadini e delle Regioni poter contare su un ministero della Salute con energie e poteri adeguati”, ha sottolineato.

“Non si discute l’impegno del generale Francesco Paolo Figliuolo che, tra l’altro, non polemizza con la gestione precedente, che ha fatto il possibile fronteggiando una cronica carestia di fiale. La caduta del livello polemico dei partiti sulle vaccinazioni è il principale vantaggio del governo di unità nazionale”, ha spiegato Sandra Zampa.

Di seguito la situazione della campagna vaccinale in ogni regione italiana.

Fonte foto: ANSA
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