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San Casciano come Riace: trovato antico deposito con 24 statue in bronzo millenarie, scoperta storica

Un tesoro unico: protetto per 2300 anni dal fango e dall'acqua bollente, è riemerso a San Casciano un deposito contenente 24 statue in bronzo

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Roberto Vivaldelli

GIORNALISTA

Giornalista professionista esperto di relazioni internazionali e geopolitica, scrive anche di attualità, cultura ed economia. Collaboratore di diverse testate nazionali, ha scritto due libri e curato la pubblicazione in italiano di un saggio del politologo statunitense John J. Mearhseimer.

Una scoperta destinata a fare la storia. È riemerso in questi giorni dagli scavi di San Casciano dei Bagni, in Toscana, un deposito votivo mai visto, con oltre 24 statue in bronzo conservate da più di 2300 anni.

La straordinaria scoperta archeologica

Il deposito, riemerso in questi giorni dagli scavi di San Casciano, è stato protetto per 2300 anni dal fango e dall’acqua bollente delle vasche sacre.

Contiene 24 statue in bronzo di raffinatissima fattura, cinque delle quali alte quasi un metro, tutte integre e in perfetto stato di conservazione.

“Una scoperta che riscriverà la storia e sulla quale sono già al lavoro oltre 60 esperti di tutto il mondo” annuncia in anteprima all’Ansa l’archeologo Jacopo Tabolli, il giovane docente dell’Università per Stranieri di Siena, che dal 2019 guida il progetto con la concessione del ministero della Cultura e il sostegno anche economico del piccolo comune.

Un tesoro unico

Un tesoro “assolutamente unico”, sottolinea Tabolli, che si accompagna ad una incredibile quantità di iscrizioni in etrusco e in latino e al quale si aggiungono migliaia di monete oltre ad una serie di altrettanto interessanti offerte vegetali.

Realizzate con tutta probabilità da artigiani locali, riporta l’Ansa, le 24 statue appena ritrovate – spiega Tabolli affiancato dal direttore dello scavo Emanuele Mariotti e da Ada Salvi della Soprintendenza- risalgono tra il II secolo avanti Cristo e il I dopo.

Ritrovamento straordinario a San Casciano

Il santuario, con le sue piscine ribollenti, le terrazze digradanti, le fontane, gli altari, esisteva almeno dal III secolo a.C. e rimase attivo fino al V d.C., racconta, quando in epoca cristiana venne chiuso ma non distrutto, le vasche sigillate con pesanti colonne di pietra, le divinità affidate con rispetto all’acqua.

Le parole del ministro

Un ritrovamento eccezionale che ci conferma una volta di più che l’Italia è un paese fatto di tesori immensi e unici. La stratificazione di diverse civiltà è un unicum della cultura italiana”.

Questo il commento del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano che proprio in queste ore ha voluto visitare il laboratorio in Toscana dove si stanno ripulendo e restaurando le 24 meravigliose statue di bronzo. 

Lo scorso settembre, un’altra straordinaria scoperta archeologica è stata fatta a Gerusalemme. Degli archeologi israeliani hanno ritrovato degli avori decorati nella città vecchia, appartenenti al cosiddetto Primo tempio, quello di Salomone. 

Fonte foto: ANSA

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