Salvini, duro attacco a Conte: la proposta per l'autunno
Il leader della Lega chiede un "governo stabile" e accusa l'esecutivo "ideologico" di Conte
Un duro attacco al governo quello sferrato da Matteo Salvini: il leader della Lega, in un’intervista alla Stampa, ha invocato le elezioni anticipate con il voto in autunno insieme alle regionali, alle comunali, e al referendum per il taglio dei parlamentari.
La proposta di Salvini è di chiedere “agli elettori di esprimere un governo che duri 5 anni e abbia le idee chiare”. Poi l’annuncio: “Abbiamo i dossier pronti per governare. Via questo governo ideologico, contrario alla libertà di impresa e di culto, alle scuole e agli ospedali privati”.
Anche per l’Europa l’augurio è di “un governo stabile”. “Pd e 5S – ha aggiunto – facciano un esame di coscienza come ho fatto io, che ho chiuso un’esperienza di governo quando ho capito che tutto era bloccato”.
Sì alle elezioni, dunque, ma non con il sistema proporzionale: “Ci riporta indietro di 40 anni, alla prima Repubblica – ha assicurato Salvini – invece chi ha un voto in più deve governare. Ci vuole un premio di maggioranza, altrimenti dipenderemo dai Renzi di turno”.
Sui tentativi di collaborazione con il governo Conte, Salvini ha dichiarato: “L abbiamo inondato di proposte. Ascolto da parte del governo: zero. Mi sembra chiaro che ignorino le stesse richieste del presidente Mattarella”.
“Continueremo a fare proposte – ha spiegato Salvini -, consapevoli che Conte, Pd e 5 stelle se ne fregano delle preoccupazioni di imprenditori, professionisti e artigiani”.
Sono due le priorità del leader del Carroccio e sono “già presenti in Parlamento come proposte della Lega. Taglio della burocrazia sul modello Genova: significa sospensione del codice degli appalti per 5 anni; taglio delle tasse, flat tax modulata al 15 o 20% in base al reddito. Costo: 13 miliardi, e si aiutano 10 milioni di famiglie”.
In quanto al futuro, “nei prossimi mesi si decide il destino dell’Italia per i prossimi trent’anni”, ha detto Salvini. “Se, come nel dopoguerra ci fosse un De Gasperi, uno direbbe ‘mi rassegno’, ma noi abbiamo Bonafede e Azzolina“.