Roma, pacco bomba nella sede di Leonardo: la situazione e le prime ipotesi

Allarme bomba (con esito positivo) nel quartiere Prati di Roma nella mattinata di lunedì 28 giugno: nella sede di piazza Montegrappa di Leonardo, società attiva nei settori della difesa, dell’aerospazio e della sicurezza, è stato richiesto l’intervento degli artificieri della Polizia e dei Vigili del Fuoco del Nucleo biologico, chimico, batteriologico (Nbcr) per un pacco sospetto.

L’intervento degli artificieri nella sede di Leonardo a Roma

I test condotti dagli artificieri nella sede di Leonardo in piazza Montegrappa a Roma hanno dato esito positivo: il pacco bomba è un plico postale di piccole dimensioni con all’interno della polvere da sparo. La spoletta è stata ricavata da una molletta. L’ordigno è rudimentale, il plico sarebbe potuto esplodere in qualsiasi momento.

La busta sospetta è stata intercettata attraverso il sistema di sicurezza dell’Ufficio Posta al piano terra. Poi è partita la chiamata al 112. L’intervento degli esperti della Polizia e dei Vigili del Fuoco per disinnescare l’ordigno si è concluso alle ore 13,30.

Le indagini sul pacco bomba nella sede di Leonardo a Roma

Il rinvenimento del pacco bomba nella sede romana di Leonardo ha fatto partire le indagini sul caso. Secondo quanto riporta ‘La Repubblica’, non è escluso che l’azione possa rientrare nella campagna di proteste contro la fornitura di armi all’Ucraina.

Centinaia di posti di lavoro sono a rischio per l’ipotesi di chiusura dello stabilimento di Leonardo a Pomezia.

Chi ha inviato il pacco bomba alla sede di Leonardo e a chi era destinato

Stando a quanto riferito da ‘Rainews’, il mittente del pacco bomba sembrerebbe essere quello di uno studio legale. Non si conoscono ulteriori dettagli su chi avrebbe inviato il plico. Si sa, però, che il pacco bomba era indirizzato all’amministratore delegato di Leonardo, Alessandro Profumo. Gli investigatori stanno indagando per far completa chiarezza su quanto accaduto in piazza Montegrappa a Roma.