Roma, pacchi bomba a tre donne: una è epidemiologa. Le indagini
Tre donne sono rimaste ferite. Si cercano eventuali connessioni fra le destinatarie
Tre plichi esplosivi indirizzati a tre donne, tra cui un’epidemiologa, hanno creato il panico a Roma. Secondo quanto emerso al termine di un vertice tra pm, carabinieri del Ros e Digos e riportato da ‘Ansa’, prende quota la pista anarchica. I primi risultati dell’indagine hanno escluso rapporti di conoscenza tra le tre vittime, sia personali che professionali. Al momento non è arrivata alcuna rivendicazione ma dietro l’iniziativa, è stato fatto notare in ambienti investigativi, potrebbe esserci una frangia “antimilitarista della galassia anarchica”.
Pacchi bomba a Roma, tre persone ferite
Il primo pacco, quello indirizzato all’epidemiologa ex dipendente dell’Università di Tor Vergata, è esploso domenica sera presso il centro Smistamento Poste di via Cappannini a Fiumicino. Un’impiegata, come riporta Ansa, è rimasta ferita alle mani e al viso.
Alle 18.30 di ieri un altro plico è esploso in via Piagge, nel quartiere romano di Nuovo Salario, all’interno di un’abitazione privata ferendo un’impiegata dell’Inail 54enne.
La terza busta è arrivata in un’altra abitazione in via Fusco, alla Balduina, ferendo alle mani e al volto una 68enne ex dipendente dell’Università del Sacro Cuore.
Pacchi bomba a Roma, le indagini
In base a quanto accertato dagli investigatori, sulle buste erano presenti tre diversi mittenti che però erano noti alle persone a cui sono stati recapitati.
Ad esempio, la busta esplosa domenica sera al centro di smistamento Poste di Fiumicino, ferendo una dipendente che svolgeva il turno di notte, era destinata ad una ex dipendente dell’Università di Tor Vergata e il mittente era l’Ateneo dove la donna lavorava come amministrativa.
Secondo gli inquirenti i plichi sono stati fatti da un unico autore e il meccanismo esplosivo, descritto come artigianale ma ben fatto, era all’interno della busta.
Stando alla ricostruzione degli inquirenti, il gruppo eversivo di matrice anarchica avrebbe preso di mira l’ex dipendente dell’ateneo di Tor Vergata per un accordo siglato dall’università romana nell’ottobre scorso con l’Aeronautica Militare.
Dietro il ferimento della donna di 68 anni esperta in biotecnologie, dipendente presso l’università cattolica del Sacro Cuore-Gemelli, ci sarebbe, secondo gli inquirenti, l’accordo di cooperazione siglato nel dicembre del 2017 tra l’ateneo con una struttura della Nato.
Resta da chiarire la scelta di inviare il plico alla dipendente Inail di 54 anni.
Secondo gli inquirenti non si può escludere al momento che ci siano altri plichi bomba in circolazione.
Chi indaga ha allertato Poste Italiane al fine di mettere in atto tutti i controlli necessari, in particolare per i pacchi che transitano presso il Centro di smistamento di Fiumicino.