Robinho, Cassazione conferma i 9 anni di carcere per stupro: cosa succede ora
L'ex calciatore del Milan e del Real Madrid Robinho condannato a 8 anni di carcere dalla Cassazione: il caso e il nodo estradizione
Robinho, 37 anni ed ex calciatore brasiliano, è stato condannato dalla Corte di Cassazione – l’ultimo grado della giustizia italiana – che ha confermato la pena (anche al suo amico Ricardo Falco) a nove anni di carcere per violenza sessuale di gruppo su una ragazza che all’epoca, nel 2013, aveva 23 anni.
La Suprema Corte ha quindi rigettato il ricorso stilato dai legali del giocatore brasiliano, ex Real Madrid e Milan, che avevano difeso il loro assistito sostenendo che il rapporto era stato “consensuale”.
Robinho condannato a 8 anni di carcere: le telefonate che lo hanno incastrato
Agli atti, però, ci sono delle telefonate che raccontano una versione differente rispetto a quella sostenuta dagli avvocati dell’ex calciatore. In quelle chiamate si sente il brasiliano che – mentre parla della serata in cui fu protagonista insieme ad altre cinque persone dello stupro – dice racconta: “Sto ridendo perché non mi interessa, la donna era completamente ubriaca, non sa nemmeno cosa sia successo”.
La condanna in primo grado è datata 2017. Quindi la conferma in Appello a Milano e oggi, 19 gennaio 2022, anche la conferma in Cassazione a Roma.
Robinho, a ottobre 2020, fu messo fuori rosa e poi svincolato dal Santos, squadra brasiliana in cui militava. A provocare la cacciata del giocatore proprio la pubblicazione delle intercettazioni dell’inchiesta sulla violenza. La vicenda ha innescato sull’ex stella del Milan una cascata di reazioni e polemiche. Diversi sponsor di cui era testimonial hanno stracciato i contratti.
Robinho e il nodo relativo all’estradizione
Ora resta da sciogliere il nodo relativo all’estradizione del giocatore: la giustizia italiana dovrebbe inviare una richiesta formale a quella brasiliana che dovrebbe poi cominciare a fare una valutazione interna del caso.
Due anni fa il ministro della Famiglia e dei Diritti Umani di Brasilia, Damares Alves, aveva usato parole dure contro Robinho, dando un parere favorevole a una eventuale estradizione.
“Vedendo le trascrizioni di ciò che è avvenuto – ha dichiarato Alves – mi ha provocato nausea e voglia di vomitare. È stato molto brutto aver letto quello che ho letto, soprattutto da un calciatore come lui. Parliamo di un crimine e l’aggressore non merita alcuna considerazione. N on dobbiamo fare alcuna concessione solo perché è un giocatore. Deve scontare la sua pena, lì o qui, immediatamente”.