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Report Gimbe, allarme terapie intensive: preoccupano 10 regioni

Dai dati della Fondazione Gimbe emerge un aumento di nuovi casi, vittime e ricoveri. A preoccupare sono le terapie intensive in 10 regioni

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Il nuovo monitoraggio della Fondazione Gimbe, relativo alla settimana dal 10 al 16 marzo, ha registrato un aumento dei nuovi positivi e dell’occupazione delle terapie intensive. A preoccupare sono 10 regioni, dove il tasso di occupazione supera la soglia limite del 40%. In generale, emerge un aumento di tutti i dati mentre alla fine del primo trimestre manca all’appello il 45% delle dosi di vaccino, ovvero quasi la metà.

Il presidente della Fondazione, Nino Cartabellotta, ha dichiarato: “L’ulteriore incremento dei nuovi casi ha determinato nell’ultima settimana la netta espansione del bacino dei casi attualmente positivi, aumentato di oltre 57 mila unità”.

Fondazione Gimbe: i dati dal 10 al 16 marzo nel dettaglio

La Fondazione Gimbe, dal 10 al 16 marzo 2021, ha rilevato un nuovo incremento dei casi Covid-19 (+8,3%) rispetto al report precedente, 157.677 da 145.659. Aumentate anche le vittime, 2.522 da 2.191.

I casi attualmente positivi  continuano salire, 536.115 da 478.883, così come le persone in isolamento domiciliare (506.761 da 453.734) e i ricoveri con sintomi (26.098 da 22.393).

Nelle terapie intensive, in particolare, si passa da 2.756 a 3.256, con un incremento del tasso di occupazione del 18,1%.

Terapie intensive, preoccupano 10 regioni

In 10 regioni, secondo i dati Gimbe, viene superata la soglia di allerta: in 5 regioni (Toscana, Abruzzo, Friuli-Venezia Giulia, Piemonte, Molise) l’occupazione è uguale o superiore al 40% e in altre 5 (Emilia Romagna, Lombardia, Umbria, Marche, Prov. autonoma di Trento) è uguale o superiore al 50%.

“Il sovraccarico ospedaliero – ha spiegato la responsabile Ricerca sui Servizi Sanitari della Fondazione, Renata Gili – oltre a rendere più complessa l’assistenza dei pazienti Covid, aumenta lo stress di personale e servizi ospedalieri e impone di rimandare interventi chirurgici e altre prestazioni non urgenti per pazienti n9n contagiati dal virus”.

I problemi della campagna vaccinale: l’analisi Gimbe

Per quanto riguarda la campagna vaccinale, al 17 marzo risultano consegnate alle Regioni 8.597.500 dosi, ovvero poco più della metà di quelle previste (45%). Il 3,6% della popolazione ha completato il ciclo vaccinale con la seconda dose (2.145.434 di persone).

Nino Cartabellotta, come si legge nel monitoraggio, ha spiegato che l’accelerazione della vaccinazione di massa registrata nelle ultime settimane “ha subìto un’inevitabile battuta d’arresto dopo il blocco precauzionale e temporaneo del vaccino AstraZeneca“.

Fonte foto: ANSA
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