Reddito di Cittadinanza, nuovi requisiti per il 2023, abolizione nel 2024: ecco cosa cambia
Nella nuova manovra del governo, tra le varie misure, è presente una sostanziale modifica del reddito di cittadinanza, che verrà abolito nel 2024
Il consiglio dei ministri ha varato nella notte la legge di bilancio per il 2023, che dovrà ora affrontare la prova del Parlamento.
Tra le varie modifiche e norme presentate, spunta un sostanziale cambiamento del reddito di cittadinanza.
Come cambia il reddito di cittadinanza
Dal 2024 stop al reddito di cittadinanza. Come spiegato dal ministero dell’Economia in una nota, quella che era considerata la “misura unica di contrasto alla povertà” verrà abrogata dal 1 gennaio 2024.
La norma “sarà sostituita da una nuova riforma. Previsto un risparmio di 734 milioni per il 2023. I risparmi di spesa finanzieranno un apposito fondo che finanzierà la riforma complessiva per il sostegno alla povertà e all’inclusione”.
Dalla nota del ministero si evince che la modifica viene intesa come “manutenzione straordinaria del reddito di cittadinanza, che si avvia verso la sua abolizione, con un periodo transitorio nel 2023 con maggiori controlli sul fronte di chi lo percepisce e di chi riceve offerte di lavoro”.
2023, un anno di transizione
Grandi cambiamenti già da gennaio 2023. I soggetti “occupabili” potranno avere il sussidio per non più di 8 mesi, e per un periodo minimo di sei mesi dovranno partecipare a corsi di formazione o riqualificazione, pena la perdita dell’assegno. E basterà rifiutare anche una sola offerta congrua di lavoro per perdere l’aiuto.
Fermo restando l’obbligo di risiedere sul territorio nazionale per gli aventi diritto. Le persone abili e idonee al lavoro invece non potranno più presentare la domanda per accedere al reddito.
“Va bene tutto però vorrei sapere se chi lo ha pensato lo ha immaginato come uno strumento dello Stato per occuparsi delle persone dai 18 ai 60 anni” ha annunciato poi Giorgia Meloni, come riportato dal Corriere.
“C’è gente che lo prende da tre anni: evidentemente non ha funzionato. Credo che lo Stato debba occuparsi di loro a trovare un posto di lavoro”.
La nuova misura dal 2024
In previsione all’abolizione del reddito però, il governo in carica sta già pensando a delle misure per sostituirlo e per non lasciare senza aiuti le fasce della popolazione più bisognose.
Dal 2024 infatti, verrà introdotta una nuova forma di sussidio, non ancora definito, destinato solo ai poveri.
Il funzionamento, i requisiti e le modalità con le quali si potrà accedere al nuovo sostegno statale verranno probabilmente definite in uno dei disegni di legge di accompagnamento alla Legge di Bilancio.