Pinerolo nega la cittadinanza onoraria a Liliana Segre, accuse di antisemitismo: perché è stata respinta
Il sindaco di Pinerolo Luca Salvai risponde alle accuse di antisemitismo scaturite dopo la bocciatura della cittadinanza onoraria a Liliana Segre
Il sindaco di Pinerolo respinge le accuse di antisemitismo dopo aver negato la cittadinanza onoraria a Liliana Segre. Luca Salvai, primo cittadino del comune nel Torinese, ha spiegato il perché della bocciatura da parte della maggioranza Cinquestelle in Consiglio sulla mozione che proponeva di conferire il riconoscimento alla senatrice a vita e testimone dell’Olocausto.
Le parole del sindaco di Pinerolo
Per Salvai “la narrazione semplicistica che si è diffusa a livello nazionale non ricostruisce la verità dei fatti e delle intenzioni mie e della maggioranza del consiglio comunale”.
Il sindaco in forza al M5s ha rivendicato la sua storia politica, bollando come “palesemente falsa” e “ridicola” l’accusa “neanche tanto velata di antisemitismo”: “Il voto della maggioranza consigliare non è stato contro la senatrice Segre, ma contro l’ennesimo tentativo del consigliere della destra Dario Mongiello di strumentalizzare il dibattito politico” ha spiegato il primo cittadino.
La senatrice a vita Liliana Segre
La mozione
Nella mozione del consigliere di opposizione della lista civica ‘Pinerolo trasparente’ si chiedeva la cittadinanza onoraria a Segre, come segno di solidarietà nei confronti di una testimone dell’Olocausto, che “continua a combattere contro l’odio crescente nei confronti degli ebrei”.
Un atto simbolico, secondo quanto affermato da Mongiello, contro “l’aumento dell’antisemitismo nel nostro Paese”.
La cittadinanza onoraria negata a Liliana Segre
Da quanto ricostruito dal Corriere della Sera, il Consiglio comunale ha sospeso la seduta per approfondire alcuni passaggi del documento alla riunione dei capigruppo.
La mozione ha diviso la maggioranza, con buona parte dei consiglieri Cinquestelle che hanno votato contro e un’altra parte del Pd che si è espressa a favore, insieme a Fratelli d’Italia e Lega.
Un episodio definito dalla coordinatrice nazionale di Italia Viva, Raffaella Paita come “antisemitismo”.
“Ritengo che un consiglio comunale dove si esprimono opinioni razziste e contrarie alla Costituzione dovrebbe essere quanto meno sottoposto all’attenzione del Viminale” ha aggiunto la senatrice.
“Mi domando cosa possa spingere a fare un gesto così assurdo” è stato il commento del leader del partito, Matteo Renzi, che ha espresso “profondo imbarazzo”.
In una nota il sindaco Salvai ha precisato che “Liliana Segre è una figura di altissimo rilievo per la sua testimonianza e il suo impegno contro l’odio e la discriminazione” ma la mozione ha “preso una piega strumentale” per il legame che il consigliere di minoranza avrebbe voluto attribuire con il conflitto in corso.
“Nella mozione di strumentale non c’è nulla. Il sindaco si era esposto politicamente pro Pal ed è divenuto quasi un passaggio naturale votare contro la cittadinanza onoraria a Liliana Segre”, ha replicato all’Adnkronos Dario Mongiello.