Rave party a Maleo, denunciati organizzatori. La rabbia dei cittadini
Ci sono aggiornamenti sul rave party organizzato illegalmente a Maleo, nel Lodigiano. I cittadini hanno espresso la loro rabbia sui social
Alcuni tra i presunti organizzatori del rave party tenutosi a Maleo, nel Lodigiano, senza alcun rispetto delle regole sanitarie, sono stati identificati e denunciati. Come riporta l’Ansa, intanto, la procura della Repubblica di Lodi ha aperto un fascicolo proprio con l’obiettivo di identificare tutti i promotori dell’evento.
L’episodio ha suscitato un gran clamore a causa di tre casi di variante Delta in un focolaio identificato proprio a Maleo. A preoccupare è anche il fatto che i partecipanti al rave party, che erano circa 700 persone, erano senza mascherina e non hanno rispettato il distanziamento.
Rave party a Maleo, l’intervento del sindaco e delle forze dell’ordine
A nulla è servito l’intervento delle forze dell’ordine e del sindaco di Maleo, Dante Sguazzi, che si sono recati sul luogo per mediare e invitare i presenti ad abbandonare il luogo di ritrovo, l’ex cava Geroletta. Di contro, i partecipanti al rave si sono rifiutati di andare via rivendicando di essere contro le restrizioni anti-Covid.
Il sindaco di Maleo aveva dichiarato durante l’evento: “Tuttora sono lì delle persone e purtroppo ora si stanno disperdendo ovunque, alcuni ubriachi o drogati e qualcuno, a Maleo, ha già segnalato persone nel parco giochi comunale per bisogni fisiologici. Speriamo tutto questo finisca presto”.
Rave party a Maleo, la rabbia dei cittadini
Nel gruppo Facebook “Sei di Maleo se…”, dove il sindaco ha avvisato i cittadini del rave party, sono molte le persone che si sono indignate per la situazione. “Nonostante siamo in zona bianca non sono tranquilla perché c’è la variante delta che avanza”, scrive un’utente. E c’è anche chi si è lamentato degli schiamazzi notturni: “Pensate a noi che abitiamo vicino
Inutile dire, notte in bianco”.
“Che disagio! Ma poi ci sarà chi li difenderà perché in fondo sono solo ragazzi… alla fine è chi rispetta le regole che passa dalla parte del torto”, scrive ancora un’altra utente.
L’assessore lombardo Pietro Foroni, originario del comune lodigiano del quale è stato anche sindaco, ha scritto su Facebook un lungo post di sfogo: “Non è possibile che certi episodi si verifichino. Occorre cambiare la normativa statale, basta buonismo e politicamente corretto e certa ‘gente’ non deve nemmeno permettersi di pensare, solo di pensare, di organizzare certe iniziative in violazione di tutte le normative e senza rispetto di chi ancora soffre per il Covid”.
“E se lo fa – ha aggiunto Foroni – il giorno dopo deve essere immediatamente sanzionata e punita. Punita realmente. Non con la galera, per carità. Ma mandandoli a ‘pulire ce**i’ e con opere di assistenza sociale a favore di chi soffre e ha bisogno. Scusate lo sfogo personale. Ma non si può più andare avanti con gli irresponsabili che pensano di essere sopra la legge”.
Cosa sono i rave party
I rave party, detti anche free party, sono eventi musicali autogestiti a cui è possibile accedere gratuitamente. Sono solitamente organizzati in spazi isolati o aperti, come zone abbandonate, aree industriali, campi, cave, boschi. In queste occasioni i partecipanti ascoltano e ballano musica tekno, drum & bass e psy-trance, dai ritmi incalzanti. La durata di questi eventi può spesso coprire l’arco di un’intera notte o anche più.