Quarta ondata Covid, nuove regole in vista? Speranza fa chiarezza

Come sarà il Natale “dipende da noi. L’indice Rt e l’incidenza che ci saranno tra 10 giorni non sono già decisi”, dipenderanno “dai nostri comportamenti e dalle vaccinazioni”. Lo ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza a “Che tempo che fa” su Rai3, sottolineando la necessità di alzare i livelli di attenzione visto l’aumento dei contagi in tutta Europa.

“Da diverse settimane in Europa c’è una fase di peggioramento del quadro epidemiologico, era atteso: in autunno e inverno si sta molto al chiuso, c’è maggiore facilità di avere occasioni di contagio. I numeri dell’Italia – ha detto – sono più bassi rispetto a quelli di altri paesi che stanno decidendo misure robuste“.

“Anche da noi c’è una crescita del contagio che deve portarci ad alzare il livello di attenzione. In questa fase le precauzioni sono decisive“.

“La vera differenza – ha sottolineato Speranza – sta nel tasso di vaccinazione: i nostri numeri sono tra i migliori a livello europeo e mondiali. Ad oggi, l’86,75% degli over 12 ha fatto la prima dose, l’84,12% ha completato il ciclo di vaccinazione”.

Quarta ondata Covid, “dobbiamo alzare l’attenzione”

Il ministro ha spiegato che dobbiamo continuare a monitorare l’evoluzione della curva epidemiologica e di adeguarsi ad essa, come fatto finora. E che, con i dati attuali, non c’è bisogno di nuove misure anti contagio: “In questo momento manteniamo le regole esistenti“.

“Il paragone con altri paesi come l’Austria – ha osservato – non può tenere: l’Austria ha 9 milioni di abitanti e ha 13mila casi, l’Italia ha 60 milioni di abitanti e ha avuto 8.500 casi”.

Per questo, per evitare chiusure in inverno, è necessario mantenere alta l’attenzione e che “tutte le persone vaccinate vadano a farsi il richiamo dopo 6 mesi”.

“La stragrande maggioranza degli italiani in questi mesi è stata straordinaria. Il mio messaggio – ha detto Speranza – è questo: nelle prossime settimane arriva una curva insidiosa, non possiamo pensare che quello che accade in Germania, Francia o Austria non ci riguardi”.

“Dobbiamo alzare l’attenzione, devono farle le istituzioni ma poi c’è un ruolo determinante delle persone. È il momento – ha concluso – di usare la mascherina, di avere più cautela nel distanziamento e di fare la dose di richiamo“.