Terza dose, Ricciardi durissimo: "Via il Green pass a chi la rifiuta"
Walter Ricciardi, consulente del Ministero della Salute, lancia la proposta: "Togliere il Green pass a chi rifiuta la terza dose"
Non c’è ancora una decisione ufficiale, ma da giorni circola l’ipotesi che, nel prossimo futuro, si possa rilasciare il Green pass solamente alle persone vaccinate, eliminando dunque la concessione dopo un tampone. Nel frattempo c’è chi rilancia. Si tratta di Walter Ricciardi, consulente del Ministero della Salute, che ai microfoni del Messaggero ha lanciato una proposta durissima: via il Green pass a chi rifiuterà la terza dose.
Terza dose, Ricciardi durissimo: “Via il Green pass a chi la rifiuta”
Ricciardi ha parlato innanzitutto dei medici no vax, definendo la situazione “un problema serio in tutta Italia. Quantitativamente il numero di medici e operatori sanitari in genere che rifiutano il vaccino non sono molti, ma possono causare danni enormi perché dispongono di un’ampia capacità di influenzare i pazienti, i propri assistiti”.
Quindi, il capitolo terza dose: “Va chiarito agli italiani che a 6 mesi dalla seconda dose sei sì protetto dalle conseguenze gravi della malattia, ma molto meno dall’infezione. Questo ormai è assodato“.
“Se il numero dei contagi aumenterà e se la campagna della terza dose andrà a rilento – ha aggiunto – allora sarà giusto pensare a strumenti più incisivi“.
Una soluzione? “Se nei successivi due o tre mesi il cittadino non si è ancora presentato per ricevere la terza dose, allora va valutata l’ipotesi di sospendere la validità stessa del Green pass“.
Terza dose, Ricciardi parla del Green pass rafforzato: cos’è
C’è un’altra opzione sul tavolo, il cosiddetto Green pass rafforzato. Si tratta di un certificato per le attività ludiche e ricreative come il ristorante o lo stadio, rilasciato solo a vaccinati e guariti. Per i posti di lavoro, invece, basterebbe il tampone.
“Questo può essere un compromesso intelligente – ha concluso Ricciardi -, così si potrebbe trovare un equilibrio fra la necessità di arginare la diffusione del virus e quella di garantire l’operatività del Paese”.