Quarta dose, quanto a lungo protegge contro l'infezione: i risultati dello studio sorprendono (in negativo)
La ricerca sugli effetti di un secondo booster o richiamo di Pfizer rispetto alla variante Omicron del Coronavirus: anche contro la malattia grave
Un nuovo studio da Israele ha messo in luce la durata dell’efficacia, sui pazienti adulti, di un secondo booster o richiamo (o, ancora, quarta dose) di vaccino Pfizer – BioNTech contro la variante Omicron del coronavirus.
La brutta sorpresa è che la protezione contro la “semplice” infezione dura meno di quello che forse ci si sarebbe aspettati, anche se si tratta di assunzioni assai divergenti rispetto ai risultati di uno studio precedente, anche questo israeliano.
E allora, quanto a lungo protegge l’iniezione numero quattro, secondo la nuova ricerca?
Nuovo studio da Israele sugli effetti della quarta dose di vaccino su malattia grave e infezione causate da Omicron
Innanzitutto c’è da fare la differenza tra la protezione contro l’infezione e la protezione contro la malattia grave. Come è facile intuire, si tratta di risultati, almeno rispetto al secondo caso, ancora parziali: le persone monitorate hanno infatti ricevuto la quarta dose di vaccino solo di recente (in Israele, da gennaio) ed è ancora impossibile monitorare gli effetti a lungo termine del richiamo numero due.
Ebbene, premesso che, dopo sei settimane, appare ancora intatta l’efficacia del secondo booster nel prevenire i sintomi gravi del coronavirus, le sorprese arrivano dal fronte della “semplice” infezione, rispetto alla quale il vaccino offrirebbe una protezione di “sole” quattro settimane, quindi un mese, una protezione che praticamente appare dissolta dopo otto settimane (insomma due mesi).
La ricerca ha preso in considerazione un gruppo di adulti di più di 60 anni, quindi non è indicativa degli effetti della quarta dose sui più giovani. È stata pubblicata martedì nel New England Journal of Medicine.
Secondo richiamo in Italia, per chi è obbligatoria e chi dovrà farla in futuro: le parole del ministro della Salute Speranza
Attualmente, in Italia, la quarta dose è riservata ai più fragili, cioè gli immunocompromessi. Riguardo a una possibile estensione, il ministro della Salute Roberto Speranza ha spiegato: “La priorità è proteggere le persone più fragili, questo è l’obiettivo di fondo. Nessuno parla a livello mondiale, anche a livello europeo, di una quarta dose per tutti”.
Secondo booster, secondo precedente studio da Israele 78% di possibilità in meno di morire per i pazienti con quarta dose
Un precedente studio, sempre da Israele, dove la quarta dose è obbligatoria per tutti gli over 60, ha sostenuto che i pazienti che hanno ricevuto la quarta dose hanno il 78% in meno di possibilità di morire a causa del Covid 19 rispetto a chi ha ricevuto la terza dose.
L’indagine, che non è stata pubblicata su una rivista scientifica, ha però ricevuto alcune critiche riguardanti la metodologia adoperata.
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