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"Pronto a morire per la razza bianca": arrestato 23enne pugliese legato ai suprematisti di Capitol Hill

Un pugliese di 23 anni, vicino ad ambienti suprematisti, è stato arrestato con l’accusa di “arruolamento con finalità di terrorismo internazionale”

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Ubaldo Argenio

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista esperto di cultura, sport e cronaca, scrive anche di attualità, politica e spettacolo. Laureato in Scienze della Comunicazione, inizia a collaborare con testate locali di Benevento per poi passare a testate nazionali, per le quali si è occupato principalmente di approfondimenti sportivi e culturali. Lavora anche come editor.

Un ragazzo di 23 anni, originario della provincia di Bari, è stato arrestato questa mattina dalla Polizia con l’accusa di incitamento al terrorismo.

Il ragazzo si trova ora in carcere, grazie alle indagini di Digos e Ucigos.

L’arresto del giovane pugliese

Le accuse mosse al giovane pugliese sono di “arruolamento con finalità di terrorismo internazionale e di propaganda ed istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa”.

Le armi trovate in casa del 23enne

Nella sua casa sono state ritrovate diverse armi che presentavano iscrizioni inneggianti i nomi di alcuni suprematisti bianchi autori di stragi terroristiche, come quella di Buffalo nel maggio 2022.

Il ragazzo aveva anche contatti diretti con gruppi di suprematisti americani, e secondo le indagini sarebbe membro dell’organizzazione terroristica suprematista statunitense “The Base”.

Le indagini sui gruppi suprematisti

L’ordinanza di custodia cautelare è stata emessa dal gip del Tribunale di Bari su richiesta della Procura. Le indagini, iniziate nel 2021 dalla Digos e dall’Ucigos, erano partite dagli ambienti suprematisti formatisi su Telegram, come il canale “Sieg Heil”.

Un coacervo di contenuti neonazisti, misogini e antisemiti, con membri che dal sicuro delle loro tastiere si dicono pronti a compiere attentati terroristici a difesa della razza bianca.

Consigli per le armi giuste da acquistare o addirittura tutorial per costruirsi “ghost gun”, armi prive di numeri di serie che possono essere assemblate autonomamente.

Quando è stato chiaro che il 23enne, ormai in contatto con i capi di queste organizzazioni pseudoterroristiche, fosse stato scelto per promuovere gli obiettivi e i “valori” del gruppo in Italia e proseguire con un’attiva campagna di proselitismo, è scattato l’arresto.

Le intenzioni del giovane e le minacce

I pm hanno definito “allarmanti” le similitudini tra il materiale sequestrato al giovane pugliese e quello utilizzato da Payton Gendron, il 18enne autore della strage di Buffalo del 14 maggio 2022 che ha assassinato 10 persone ferendone 3.

Come se non bastasse, tra gli elementi digitali riportati negli atti giudiziari, è anche presente un video nel quale “verrebbero rivolte anche minacce di morte alla senatrice Liliana Segre“.

In casa del ragazzo sono state ritrovate una carabina, una pistola a pallini, una balestra, armi da taglio e mazze.

Le indagini hanno permesso di interrompere l’attività di proselitismo del 23enne, che si presentava come “Comandante della Base” e che, diffondendo materiale propagandistico che traduceva in italiano, era pronto a riunire un piccolo gruppo di persone per passare finalmente all’azione.

Fonte foto: ANSA

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