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Lockdown in Corea del Nord per Covid: Kim Jong-un ordina la chiusura ma non spiega cos'è il coronavirus

Il presidente nordcoreano Kim Jong-un ha imposto un lockdown di cinque giorni alla città di Pyongyang per una "malattia respiratoria non specificata"

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Mauro Di Gregorio

GIORNALISTA

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Approdato a QuiFinanza e Virgilio Notizie dopo varie esperienze giornalistiche fra Palermo e Milano. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

La Corea del Nord ha dichiarato il lockdown a Pyongyang. Gli abitanti della capitale sono tenuti a restare a casa per cinque giorni a partire da mercoledì 25 gennaio e fino a tutta la giornata di domenica 29, controllando periodicamente la temperatura.

A Pyongyang “malattia respiratoria non specificata”

Il governo non ha citato esplicitamente il coronavirus, ma una il raffreddore comune e una “malattia respiratoria non specificata” i cui casi sono in aumento.

A diffondere la notizia il giornale online ‘NK News’ che da Seoul rilancia informazioni sulla Corea del Nord. Al momento non è chiaro se oltre a Pyongyang anche altre ad altre città sia stato imposto il lockdown.

Martedì 14 gennaio ‘NK News’ raccontava di cittadini intenti a fare scorte di merci nei mercati temendo che il lockdown possa prolungarsi anche oltre i cinque giorni.

Il lockdown nordcoreano di maggio 2022

Un ordine simile è stato emesso in Corea del Nord all’inizio di maggio 2022, a causa della proliferazione delle infezioni da coronavirus. In quell’occasione il governo guidato da Kim Jong-un ammise per la prima volta la presenza dell’epidemia sul territorio nazionale.

In quel caso la durata del blocco non fu specificata e infine si protrasse per due settimane. Durante quel periodo le autorità si vantarono del fatto che agli operai impegnati in importanti cantieri e in fabbriche strategiche venisse imposto di lavorare anche durante il lockdown.

Il presidente nordcoreano Kim Jong-un in visita a una farmacia durante il lockdown del maggio 2022.

Perseguito chi parla di coronavirus in Corea del Nord

Fra i divieti più assurdi imposti in Corea del Nord c’è anche quello di non parlare mai di coronavirus: a maggio le autorità minacciarono condanne a morte ed espulsioni dalla città per i familiari dei cittadini sorpresi a parlare dell’epidemia. Stessa pena per chi veniva sorpreso a vendere medicinali al mercato nero.

Lo scorso agosto la Corea del Nord aveva dichiarato di avere completamente eradicato il Covid-19 dalla nazione. Affermazione considerata “altamente non plausibile” dagli analisti.

‘RaiNews’ riporta che non è mai stato confermato il numero dei contagi, ma in uno dei bollettini quotidiani diffusi sono stati segnalati in tutto 4,77 milioni casi di “febbre”. Un numero di casi elevatissimo, considerato che la popolazione totale della Corea del Nord non arriva a 26 milioni.

Così, la città di Pyongyang chiude per cinque giorni causa Covid-19.

Fonte foto: ANSA

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