Polemica tra Valditara e Sala sul caro affitti: critica alle città di centrosinistra, gaffe di Salvini
Il caro affitti in Italia tiene banco, ma le parole del ministro Valditara accendono la polemica
Quello del caro affitti in gran parte delle città italiane è diventato un vero e proprio problema centrale per il Governo, con sempre più studenti e giovani lavoratori che denunciano i costi troppo elevati degli appartamenti in locazione. Prezzi con cifre monstre a Milano, Roma e Bologna, principali centri universitari, in cui non mancano le proteste degli studenti per farsi sentire dall’esecutivo.
Le proteste nelle città italiane
Dopo la manifestazione di Ilaria Lamera a Milano, la studentessa che ha deciso di pernottare per diverse notti con la sua tenda davanti al Politecnico di Milano per protestare contro il caro affitti, le proteste vengono replicate anche a Roma.
Alcuni studenti, infatti, hanno deciso di accamparsi davanti a Rettorato della Sapienza nel tentativo di far sentire una voce ancor oggi inascoltata. Una vera e propria emergenza da non sottovalutare per gli studenti fuori sede e anche per lavoratori e famiglie, in quanto è ormai diventato impossibile trovare una casa in affitto a un prezzo accettabile.
Valditara attira le polemiche
Ma mentre in Italia aumentano sempre di più le protese, è il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara che ha fatto discutere con le sue parole sul caro affitti.
“Io credo che il problema del caro affitti è grave ma tocca le città governate dal centrosinistra, lì non sono state attivate dalle giunte comunali politiche a favore dei giovani e degli studenti per offrire loro un panorama abitativo decoroso” ha detto a Sky.
Parole che hanno acceso il sindaco di Milano Beppe Sala e quello di Bologna Lepore. Il primo cittadino meneghino ha subito puntato il dito: “Se è una battuta rispondo con una battuta: è chiaro che gli studenti vogliono stare nelle città amministrate dal centro sinistra perché accolgono la loro complessità”.
“Per essere il ministro del Merito è abbastanza disinformato. Il diritto allo studio è competenza delle Regioni e dello Stato” ha invece sottolineato Matteo Lepore. Dario Nardella, sindaco di Firenze, gli fa eco: “Ma il ministro dov’era mentre il suo governo votava a dicembre l’azzeramento del fondo nazionale affitti? Non c’è limite alla vergogna“.
La gaffe di Salvini sul dipartimento
E a cercare di ascoltare le voci degli studenti ci ha pensato il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini. Cercando di farsi portavoce della problematica, il leader della Lega e vicepremier è però incappato in una clamorosa gaffe.
Annunciando interventi sul tanto dibattuto tema, infatti, Salvini ha sottolineato l’intenzione di voler creare una task force dentro il dicastero guidato, una vera e propria “Direzione ad hoc riservata solo all’edilizia”. Ma quella direzione al Mit esiste già.
Come riferito da La Repubblica, infatti, il ministro si è lasciato sfuggire l’esistenza della “Direzione generale per l’edilizia statale, le politiche abitative, la riqualificazione urbana e gli interventi speciali” che fa capo all’omonimo Dipartimento diretto da Lorenzo Quinzi.
Tra le competenze quelle stabilite da un decreto del dicembre 2020 del presidente del Consiglio, che all’epoca era Giuseppe Conte, su “misure dirette a far fronte al disagio abitativo”, “edilizia residenziale, agevolata, sovvenzionata e cooperative edilizie”, “valutazioni e proposte relative alla disciplina delle locazioni, dell’edilizia, dell’urbanistica e dell’espropriazione per pubblica utilità, ferme restando le competenze degli enti locali”, nonché “gestione dei programmi di riqualificazione urbana concernenti il recupero del patrimonio edilizio e delle relative politiche di incentivazione”.