Pistoletto dopo l'incendio della Venere degli Stracci a Napoli: "Società stracciona ha preso sopravvento"
Le parole di Michelangelo Pistoletto dopo l'incendio che ha distrutto la sua "Venere degli Stracci" a Napoli
“Questa società stracciona purtroppo ha preso il sopravvento, è come un’autocombustione del lato peggiore dell’umanità“. Così Michelangelo Pistoletto commenta l’incendio che nelle prime ore di mercoledì 12 luglio 2023 ha distrutto a Napoli la sua “Venere degli Stracci“.
Il commento di Michelangelo Pistoletto
All’Ansa Michelangelo Pistoletto ha rivelato che la sua prima reazione quando ha saputo del rogo che ha mandato in cenere la sua opera “è stata di un forte controllo dell’emozione, perché la ragione deve vincere, sempre”.
“Ma – aggiunge – dall’altra parte l’emozione e la ragione esistono sempre e sono una dualità che deve trovare un accordo, un bilanciamento, un’armonia”.
“La Venere degli Stracci -spiega l’artista – rappresenta proprio questa dualità, due elementi contrastanti, la bellezza senza fine e il degrado continuo, due elementi contrari che si incontrano per rigenerare la società, per rappresentare la rigenerazione di questi stracci, di questi detriti che stiamo creando”.
“Sono detriti non solo fisici ma intellettuali, morali, sociali, politici. E quindi la Venere rappresenta la venerabilità”.
Pistoletto: “Società stracciona”
“Questa società stracciona purtroppo ha preso il sopravvento, è come un’autocombustione del lato peggiore dell’umanità”, aggiunge amareggiato Pistoletto.
“L’ignoranza mostra il suo lato peggiore”, afferma poi l’artista ai microfoni di Repubblica.
“Continua ad avere la meglio il concetto di scempio contrario a quello di armonia. La bellezza della Venere solleva la bruttezza e la brutalità della vita stracciona. Ma il degrado mentale come si vede continua”.
L’incendio
La Venere degli Stracci di Pistoletto, installazione inaugurata il 28 giugno scorso in piazza Municipio a Napoli, è andata completamente distrutta a causa di un incendio divampato nelle prime ore di mercoledì 12 luglio.
Un rogo di probabile origine dolosa che ha sciolto la statua di Venere e ridotto in cenere gli indumenti che la adornavano, lasciando solo lo scheletro della struttura in metallo.
L’opera era costituita da una scultura, riproduzione della statua Venere con mela dello scultore neoclassico danese Bertel Thorvaldsen, affiancata da una montagna di stracci. Esistono diverse versioni di quest’opera, conservate in vari musei italiani ed esteri.