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Papa Francesco rimuove vescovo texano Joseph Strickland: problemi con la diocesi, era anche contro Bergoglio

Papa Francesco ha rimosso il vescovo texano Strickland che si era più volte detto contro il programma del Pontefice

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Luca Bucceri

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista esperto del mondo dello sport e della politica, scrive anche di attualità ed economia. Laureato in Scienze della Comunicazione, muove i primi passi nelle redazioni sportive di Palermo per poi trasferirsi a Milano e lavorare per importanti testate.

Papa Francesco ha sollevato dall’incarico di vescovo di Tyler Joseph Edward Strickland, 65enne apertamente in contrasto con il programma pontificio di Bergoglio. Strickland è stato rimosso al termine di una indagine che Bergoglio ha affidato a due vescovi emeriti sui rapporti del vescovo col resto della diocesi.

Rimosso il vescovo Strickland

La notizia della rimozione, anzi del “sollevamento dal governo pastorale”, di Joseph Edward Strickland da parte di Papa Francesco fa rumore. Perché è davvero raro che si registri un episodio del genere in quanto, quando si vuol mandare via una carica di rilievo, prima gli si lascia la possibilità di dimettersi.

Il Pontefice, quindi, ha deciso di sollevarlo dall’incarico e di nominare il vescovo di Austin, monsignor Joe Vasquez, come amministratore apostolico della Diocesi rimasta vacante, in attesa della nomina di un successore.

Il perché della rimozione

Strickland, a dir la verità, è un volto noto del “dissidio” contro Bergoglio e vicino all’ultradestra americana. Già dall’inizio del pontificato, infatti, si era più volte schierato contro il Papa e nel 2018 aveva anche definito credibili le accuse poi finite in niente dell’arcivescovo Viganò, con l’ex nunzio negli Usa che era arrivato a chiedere le dimissioni di Bergoglio.

Ma alla base dell’allontanamento dalla diocesi texana ci sarebbe l’indagine che il Santo Padre avrebbe commissionato ai due vescovi americani emeriti, Gerald Kicanas e Dennis Sullivan, che per settimane hanno sentito sacerdoti e fedeli laici della diocesi.

Pare infatti che Strickland avesse seri problemi di “comunione” con gli altri preti della diocesi e i fedeli, e c’erano pure rapporti assai difficili con gli altri vescovi americani.

Il precedente

Non è la prima volta che la Santa Sede interviene con durezza contro gli ultraconservatori. Infatti, alla fine dell’anno scorso, fu don Frank Pavone, fervente sostenitore di Donald Trump, a essere spretato per “comunicazioni blasfeme sui social media” e “persistente disobbedienza alle legittime istruzioni del suo vescovo diocesano”.

Strickland, in quell’occasione, commentò su X, allora ancora Twitter, che la “blasfemia è che questo santo prete sia cancellato mentre un presidente cattivo promuove continuamente la negazione della verità e l’assassinio di non-nati, gli officiali vaticani promuovono l’immoralità e la negazione del deposito della fede e i preti promuovono la confusione gender devastando molte vite”.

Fonte foto: ANSA/X

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