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CRONACA NERA

Paolo Calissano, spariti soldi dal conto prima della morte: aperta inchiesta dopo la denuncia della famiglia

La famiglia di Calissano ha sporto denuncia per perdite di oltre 700.000 euro dal conto dell'attore deceduto

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Luca Bucceri

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista esperto del mondo dello sport e della politica, scrive anche di attualità ed economia. Laureato in Scienze della Comunicazione, muove i primi passi nelle redazioni sportive di Palermo per poi trasferirsi a Milano e lavorare per importanti testate.

La morte di Paolo Calissano, l’attore deceduto a Roma nel dicembre 2021 a causa di un’intossicazione da farmaci antidepressivi, continua a far discutere. Dopo le indagini e la chiusura del caso, a far balzare nuovamente la figura dell’artista agli onori della cronaca è stata la denuncia che i familiari hanno avanzato alla Procura di Genova dopo aver notato dei movimenti sospetti sui conti del 54enne poco prima della sua morte.

Prelievi sospetti, la denuncia della famiglia Calissano

Dal 2006 in amministrazione di sostegno, Calissano negli ultimi anni era appoggiato dall’amico e legale Matteo Minna, uomo sul quale sembra essere stata aperta una procedura dopo che i familiari dell’attore hanno avanzato una denuncia.

Guardando ai conti dell’artista, infatti, la famiglia si è resa conto che negli ultimi anni le economie si stavano assottigliando sempre più, con prelievi sospetti che sono arrivati fino a poco tempo prima della morte di Calissano.

L’inchiesta dopo la denuncia

Secondo quanto riferito da Il Secolo XIX, dopo la denuncia della famiglia sembrerebbe essere stata aperta un’inchiesta condotta dal nucleo di polizia economico finanziaria e coordinati dal sostituto procuratore Francesco Cardona Albini.

Gli accertamenti si starebbero concentrando sul ruolo dell’attore all’interno di un paio di società. Una di queste è la Autopark V maggio srl, finita in liquidazione. Al vaglio ci sarebbero una decina di bonifici partiti nel corso del 2019 da un conto intestato a Calissano e destinati, come riportato nelle causali, a Minna, per spese e finanziamenti della Autopark.

Si tratterebbe di un giro di soldi di circa 700.000 euro. Per i parenti lo scenario sarebbe abbastanza chiaro, con Minna che avrebbe raggirato Calissano. Le accuse, quindi, vedrebbero l’ex legale dell’attore accusato di circonvenzione di incapace.

La difesa di Minna

Nell’esposto presentato dalla famiglia di Calissano si parla di chi, per 13 anni, ha ricoperto il ruolo di amministratore di sostegno dell’attore, ovvero l’avvocato Matteo Minna. Ora assistito dai colleghi Maurizio Mascia ed Enrico Scopesi, Minna ha voluto difendersi dalle accuse che gli sono state mosse.

Intervistato da Il Secolo XIX, il legale ha spiegato: “Per 15 anni sono stato anche il legale di Paolo Calissano. Se i parenti hanno mosso delle contestazioni nei miei confronti, replicherò a queste nelle sedi opportune”.

Fonte foto: ANSA

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