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CRONACA NERA

Omicidio Willy, i fratelli Bianchi ora chiedono l'assoluzione: le motivazioni della richiesta di appello

In primo grado i due fratelli Bianchi sono stati condannati all'ergastolo per l'omicidio di Willy: depositato dagli avvocati il ricorso in appello

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Roberto Vivaldelli

GIORNALISTA

Giornalista professionista esperto di relazioni internazionali e geopolitica, scrive anche di attualità, cultura ed economia. Collaboratore di diverse testate nazionali, ha scritto due libri e curato la pubblicazione in italiano di un saggio del politologo statunitense John J. Mearhseimer.

Dopo la sentenza di primo grado che ha condannato all’ergastolo i fratelli Marco e Gabriele Bianchi, e rispettivamente a 23 e 21 anni di carcere Francesco Belleggia e Mario Pincarelli, per la morte di Willy Monteiro Duarte a Colleferro, ora i fratelli Bianchi sperano di ribaltare la sentenza in appello con il ricorso appena presentato dai loro avvocati.

Le motivazioni della richiesta di appello

Nel ricorso in appello depositato dall’avvocata Vanina Zaru, che assiste Marco Bianchi, si chiede in buona sostanza l’assoluzione dei due fratelli condannati all’ergastolo.

Motivo? Secondo quanto riportato da La Repubblica, secondo gli avvocati non sarebbero attendibili i tanti testimoni che hanno descritto come è stato massacrato Willy Monteiro Duarte.

Testimoni che, secondo la tesi degli avvocati difensori, sarebbero stati influenzati dai media. Non sarebbe chiara la causa della morte del 21enne di origine capoverdiana e al massimo si può parlare di un omicidio preterintenzionale, causato da chi voleva sferrare solo un calcio o uno schiaffo e invece ha ucciso il ragazzo.

“Testimoni poco credibili”

Secondo l’avvocata Vanina Zaru, sono scarsamente credibili i giovani che hanno assistito alla morte di Willy Monteiro Duarte.

Il teatro dell’evento, afferma la legale nella richiesta d’appello, “è un luogo scarsamente illuminato” e “le persone chiamate a testimoniare sono giovani che alle tre e mezza di notte si trovavano nei luoghi della cosiddetta movida”.

I giudici della Corte di Assise di Frosinone durante la lettura del dispositivo di condanna dei fratelli Bianchi in aula nella Corte di Assise di Frosinone, 4 luglio 2022

L’avvocata sostiene inoltre che i media hanno “ingaggiato una vera caccia al mostro, identificando Marco Bianchi come un soggetto pericoloso, perverso, violento”. Per l’avvocata, “non è stata fatta chiarezza sulla reale dinamica dei fatti“. A chiedere l’assoluzione è anche Gabriele Bianchi. I suoi avvocati, Valerio Spigarelli e Ippolita Naso, sottolineano il “forte eco mediatica” della vicenda, sostenendo che questo avrebbe fatto venir meno l’imparzialità dei giudici.

La sentenza di primo grado

“L’irruzione dei fratelli Bianchi sulla scena di una disputa sino ad allora solo verbale, e comunque in fase di spontanea risoluzione, fungeva da detonatore di una cieca furia”: scrivono così i giudici della Corte d’Assise di Frosinone nelle motivazioni della sentenza che ha condannato all’ergastolo i fratelli Marco e Gabriele Bianchi, e rispettivamente a 23 e 21 anni di carcere Francesco Belleggia e Mario Pincarelli, per la morte di Willy Monteiro Duarte a Colleferro.

I giudici affermano che Gabriele Bianchi “sapeva di sferrare contro il povero Willy un colpo che, in quanto vietato, era potenzialmente mortale. E, nonostante tale consapevolezza, egli lo sferrava con estrema violenza, posto che tutti hanno descritto quel calcio come potentissimo”.

Fonte foto: ANSA

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