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Omicidio di Giuseppe Sgroi a Cilavegna vicino Pavia, fermati il fratello e l'inquilino: l'ipotesi della lite

Giuseppe Sgroi è stato trovato morto in casa a Cilavegna, Pavia. I carabinieri hanno arrestato il fratello e un coinquilino, ecco la ricostruzione

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Luca Mastinu

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista, scrive di cronaca nera e attualità. Muove i primi passi nel fact checking per poi appassionarsi al mondo dell'informazione. Collabora con altre testate e siti web, esperto di musica.

Giuseppe Sgroi potrebbe essere stato ucciso di botte: per l’omicidio di Cilavegna, in provincia di Pavia, adesso ci sono due arresti. Si tratta del fratello della vittima e di un coinquilino. Gli inquirenti hanno già formulato le prime ipotesi. Tra queste, pulsa quella della lite degenerata in tragedia. All’arrivo delle autorità, del resto, i due fermati si trovavano all’interno dell’appartamento che versava in condizioni di disordine, con i chiari segni di una colluttazione.

Omicidio di Cilavegna, due arresti

I carabinieri di Cilavegna hanno arrestato Massimo Sgroi, 52 anni e fratello di Giuseppe, e Giuseppe di Stefano, 34 anni e coinquilino dei due. Secondo gli inquirenti Giuseppe Sgroi sarebbe stato ucciso dai due uomini, presenti nell’appartamento all’arrivo delle autorità e per questo subito interrogati dopo la scoperta del delitto.

Come riporta Corriere della sera, Massimo Sgroi risulta incensurato mentre Di Stefano sarebbe già noto alle forze dell’ordine. Il 52enne e il 34enne sono stati trasferiti in carcere.

I carabinieri hanno arrestato il fratello e il coinquilino di Giuseppe Sgroi, il 54enne trovato morto in casa a Cilavegna (Pavia), ucciso probabilmente a seguito di una lite

Come già riportato, Giuseppe Sgroi potrebbe essere morto a seguito di una lite degenerata. Secondo i vicini, infatti, dall’appartamento si sentivano spesso gli inquilini litigare tra loro.

Secondo Corriere della sera gli inquirenti valutano anche l’ipotesi del pestaggio premeditato, anche se gli elementi che porterebbero a questa soluzioni sarebbero oltremodo pochi. La decisione dell’arresto è stata firmata dalla procuratrice Valentina Terrile, titolare dell’inchiesta.

La lite nell’appartamento

Giuseppe Sgroi è morto nella notte tra il 27 e il 28 agosto. Il suo corpo giaceva senza vita all’interno dell’appartamento in cui viveva in via dei Mille a Cilavegna, nel Pavese. Quando gli operatori del 118 sono arrivati, l’abitazione si presentava completamente a soqquadro, un caos dovuto a una precedente colluttazione. Tra gli indizi erano presenti suppellettiliporte fortemente danneggiate.

Il corpo della vittima, che lavorava presso l’isola ecologica di Cilavegna, presentava un profondo trauma facciale. Secondo gli inquirenti i tre avrebbero iniziato a litigare dopo cena, poi dalle parole sarebbero passati alle percosse. E proprio contro Giuseppe Sgroi si sarebbero accaniti il fratello e il coinquilino, che potrebbero avergli indirizzato contro una serie di pugni.

Perché sul corpo, secondo gli inquirenti, Sgroi avrebbe i chiari segni dei pugni inferti dai due indagati. Il 54enne sarebbe stato dunque picchiato a morte, ucciso di botte.

I litigi frequenti e le indagini

Come riporta Il Giorno, i vicini hanno riferito che le liti tra i tre si sarebbero consumate sovente. Lo stesso dettaglio è stato riportato da chi conosceva le persone coinvolte.

Il giudice per le indagini preliminari ha a disposizione 48 ore per la convalida del fermo o per rimettere gli indagati in libertà. Nel frattempo i carabinieri continuano a indagare sul caso.

Recentemente una tragedia simile si è consumata a Casazza, in provincia di Bergamo: un uomo è stato pestato a morte all’esterno di un bar. Si trattava di un cittadino ucraino di 38 anni, da anni residente in Italia.

Fonte foto: Facebook - Giuseppe Sgroi / iStock

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