NOTIZIE
POLITICA

Ok dal Senato alla Commissione Parlamentare di inchiesta sulla scomparsa di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori

Arriva il parere positivo per la Commissione di inchiesta dedicata ai casi di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori: ora in Senato per l'ok definitivo

Pubblicato: Aggiornato:

Gabriele Silvestri

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista, esperto di media, scrive di cronaca, politica e attualità. Laureato in comunicazione alla Sapienza, si è affermato come autore e conduttore di TG e programmi giornalistici. Collabora con diverse redazioni online, emittenti televisive e radiofoniche.

Ok dal Senato per la Commissione di inchiesta dedicata alla scomparsa di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori. La Prima Commissione Affari Costituzionali, presieduta a Palazzo Madama dall’onorevole Alberto Balboni (Fdi), ha dato il proprio parere positivo per istituire una Commissione parlamentare di inchiesta sui casi delle due donne scomparse 40 anni fa.

Gli emendamenti ritirati

Il via libera è giunto dopo che la maggioranza ha deciso di ritirare gli emendamenti presentati in precedenza. La decisione di istituire la commissione parlamentare di inchiesta sulla scomparsa di Emanuela Orlandi e di Mirella Gregori è stata unanime da parte della commissione Affari Costituzionali del Senato.

Il provvedimento era stato già approvato dalla Camera, e come prevede l’iter passerà adesso a Palazzo Madama per l’approvazione definitiva. Il mandato di riferire in Aula è stato conferito dalla Commissione ad Andrea de Priamo.


La famiglia Orlandi aveva auspicato, in giornata, un segnale forte da parte dei senatori

Le resistenze del centrodestra

La commissione d’inchiesta sulla scomparsa di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori ha incontrato numerosi ostacoli nelle ultime settimane, soprattutto a causa dell’opposizione da parte del centrodestra.

Una settimana fa, il senatore di Fratelli d’Italia Andrea De Priamo ha richiesto una proroga di due settimane, ma le polemiche suscitate da tale richiesta hanno portato a un rinvio di soli sette giorni.

Le dichiarazioni di Pietro Orlandi

Il rallentamento da parte del centrodestra è stato motivato dalle dichiarazioni di Pietro Orlandi riguardo ad alcune registrazioni diffuse sul Papa Wojtyla, in cui si insinuava che egli uscisse di nascosto la sera.

In un’intervista al programma televisiovo Verissimo, Pietro Orlandi aveva affermato: “La frase che Wojtyla uscisse di nascosto la sera era comune a tutti. Non ho offeso nessuno e non mi sono mai scusato. Ho riportato le parole di un’audioregistrazione, non mie, in cui si esprimevano affermazioni gravi su Papa Wojtyla e sulla questione di Emanuela. Ho ritenuto opportuno farle ascoltare al promotore di giustizia affinché egli ne sia a conoscenza.”

L’ultimo appello della famiglia Orlandi

Dopo il recente appello rivolto proprio da Pietro Orlandi alla premier Giorgia Meloni, la famiglia si è rivolta nuovamente alle istituzioni, chiedendo ai senatori della Repubblica di osservare la massima chiarezza e trasparenza riguardo alla vicenda di Emanuela.

L’avvocata Laura Sgrò, portavoce della famiglia della 15enne scomparsa nel 1983, ha diffuso una nota in cui si esprimeva l’auspicio che si potesse giungere a una decisione favorevole riguardo agli emendamenti concernenti la Commissione parlamentare d’inchiesta.

La famiglia Orlandi, che di recente aveva apprezzato le parole di Papa Francesco a 40 anni dalla scomparsa di Emanuela, ha sottolineato l’importanza di un segnale forte da parte del Parlamento italiano, parlando dell’istituzione di una commissione d’inchiesta come  un passo determinante per la scoperta della verità sul caso.

 

Fonte foto: ANSA

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963