Nuove regole concorsi pubblici: addio carta e penna, tutte le prove si faranno in digitale
La riforma dei concorsi pubblici prevede assunzioni entro 120 giorni dalla prima prova, test digitali e maggiore attenzione alla parità di genere
Le regole per i concorsi pubblici cambiano dopo quasi trent’anni: con la riforma contenuta all’interno del nuovo decreto del Presidente della Repubblica i concorsi pubblici virano verso la digitalizzazione e una maggiore parità di genere.
- Candidature ai concorsi pubblici tramite il portale InPa
- Parità di genere nei concorsi pubblici
- Nuove corsie preferenziali nei concorsi pubblici
- Prove selettive digitali
- Velocizzati i processi di assunzione
- Rivoluzionate le commissioni dei concorsi pubblici
La riforma è stata promossa dal ministro per la Pubblica Amministrazione Renato Brunetta e va a riscrivere il testo unico sui concorsi (Dpr 487/1994).
Dopo l’ok in Consiglio dei ministri, la riforma è stata inviata alla Conferenza unificata. Poi la palla è passata al Consiglio di Stato per un consulto finale. Quando la riforma sarà definitivamente approvata e pubblicata in Gazzetta Ufficiale entrerà in vigore.
Candidature ai concorsi pubblici tramite il portale InPa
Tutti i concorsi pubblici saranno riportati sul portale InPa. Ci si potrà iscrivere al portale tramite Spid, Cie (Carta di indentità elettronica) o con la Cns (Carta nazionale dei servizi).
Tutte le procedure per l’accesso ai concorsi e i versamenti necessari saranno visualizzabili su InPa.
Dall’1 novembre di quest’anno diventa obbligatoria la pubblicazione dei concorsi sul portale InPA. Le pubblicazioni riguarderanno enti dello stato, Regioni ed enti locali.
Dal 2023 cade l’obbligo di pubblicare i bandi in Gazzetta Ufficiale.
Parità di genere nei concorsi pubblici
Le nuove norme in merito ai concorsi pubblici prevedono che al momento della pubblicazione del bando le pubbliche amministrazioni debbano dichiarare di quanti uomini e di quante donne è composto l’organico.
Se uno dei due generi supera l’altro del 30%, nella graduatoria del concorso, a pari merito, avanzeranno gli esponenti del genere meno rappresentato con lo scopo di controbilanciare la rappresentanza di uomini e donne.
Nuove corsie preferenziali nei concorsi pubblici
Oltre agli orfani di guerra, di mafia e alle altre categorie che a parità di punteggio hanno diritto a un avanzamento in graduatoria, con la riforma si aggiungono anche ulteriori corsie preferenziali:
- per i figli dei sanitari caduti nella lotta al covid;
- per gli atleti dei gruppi sportivi militari e civili dello Stato;
- per chi ha svolto servizio nell’Ufficio del processo.
Prove selettive digitali
Addio carta e penna: le prove si svolgeranno tramite supporti digitali. Così come sarà digitale ogni comunicazione inerente ai concorsi e la comunicazione dell’assunzione in servizio.
Velocizzati i processi di assunzione
Addio al limbo, ovvero a quell’all’attesa di mesi, e a volte di anni, fra lo svolgimento della prova concorsuale e l’inizio del servizio: fra la prima prova selettiva e il momento dell’assunzione non potranno passare più di 120 giorni.
Rivoluzionate le commissioni dei concorsi pubblici
Agli esperti e ai docenti che oggi formano le commissioni esaminatrici si aggiungeranno anche nuove figure, ovvero specialisti in risorse umane e psicologi.