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Napoli, studente trans discriminato: i compagni scioperano

I compagni di classe di un ragazzo transgender hanno mostrato la propria sensibilità e solidarietà nei suoi confronti dando vita a una protesta

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Gli studenti della III H del liceo Gianbattista Vico hanno lanciato una protesta, anche tramite i social network, in relazione alle discriminazioni perpetrate nei confronti di un compagno di classe transgender tra le mura scolastiche. In un post sul profilo Instagram 3h.gbvico, nato proprio per denunciare l’accaduto, si legge: “Si è verificato un inaccettabile atto discriminatorio di natura transfobica ai danni di un nostro compagno di classe transgender che è stato rimproverato con toni aggressivi per aver utilizzato il bagno corrispondente al genere in cui si identifica”.

“L’alunno – raccontano i ragazzi – è stato convocato nell’ufficio della dirigente, la quale si è rivolta al suddetto utilizzando pronomi non conformi alla sua identità di genere, definendo ‘una scelta simbolica’ il percorso di transizione dell’alunno e, di conseguenza, l’utilizzo di un nome e di pronomi diversi da quelli attribuitigli alla nascita”.

Allo studente sarebbe stato inoltre chiesto di “nascondere la sua identità di genere per evitare che ‘si diffondano voci’ ed è stato definito un elemento di disagio per gli studenti fruitori di quel bagno”.

Sull’onda del dibattito sul ddl Zan, “oggi (il 21 aprile, ndr) i compagni di classe del ragazzo in questione, i ragazzi della III H, hanno deciso di scioperare non svolgendo regolarmente le lezioni, ma intavolando un dibattito con tutti i professori durante l’intero orario scolastico. L’aula 101 dell’edificio è, pertanto, ‘simbolicamente occupata’ fino a data da definirsi”.

La protesta ha quindi avuto riscontro anche grazie alla sua risonanza mediatica, ed è confluita in un colloquio con la dirigente scolastica, come recita un altro post della pagina Instagram, la quale sarebbe pronta ad attivare una campagna di informazione e sensibilizzazione sia per il personale scolastico che per gli studenti, nei confronti delle tematiche omotransfobiche.

Inoltre, l’atto di solidarietà dei compagni del ragazzo transgender ha convinto la preside a riconoscere il suo disagio e a permettergli l’utilizzo dei bagni che rispecchiano la sua identità di genere. Ma la protesta dei ragazzi della III H non si ferma: “C’è ancora tanta strada da fare – scrivono su Instagram – e la nostra lotta non finisce qui. Gli episodi di omotransfobia sono dovuti proprio all’ignoranza e alla disinformazione della maggior parte delle persone”.

Fonte foto: ANSA

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