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Napoli, nuovo crollo al cimitero di Poggioreale: le bare in vista e in bilico sul vuoto

Un'ala di un edificio è crollata al cimitero di Poggioreale, a Napoli, facendo cadere numerose bare, mentre altre restano in bilico

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Marco Vitaloni

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista esperto di politica e con una passione per tecnologia e innovazione, scrive quotidianamente di cronaca e attualità. Marchigiano, studi in Comunicazione, collabora con diverse realtà editoriali locali e nazionali.

Nuovo crollo al cimitero di Poggioreale, a Napoli, a 10 mesi di distanza da quello del 5 gennaio scorso. Il crollo ha interessato un’ala di un edificio di quattro piani, provocando lo sventramento di alcune file di loculi. Diverse bare sono precipitate a terra, altre sono rimaste pericolosamente in bilico a diversi metri d’altezza.

Napoli, crollo al cimitero di Poggioreale

Il crollo si è verificato nel primo pomeriggio di oggi, lunedì 17 ottobre, nel cimitero di Poggioreale, a Napoli. A venire giù è stata parte di una congrega di quattro piani, la Cappella della Resurrezione, posta a monte del cimitero, ben distante dall’area interessata dal crollo di inizio anno.

Ansa riferisce che dopo il crollo l’intera area è stata recintata e interdetta, sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, la polizia locale e i tecnici comunali assieme all’assessore comunale al Verde con delega ai Cimiteri, Vincenzo Santagada.

Le bare in bilico nel vuoto

Il crollo dell’edificio è stato preceduto da un boato secco sentito in tutta l’area circostante. Con il cedimento della struttura sono venute giù anche numerose bare contenenti i resti dei defunti.

Mentre diverse altre bare, circa una decina, sono rimaste in equilibrio precario ad una certa altezza, in alcuni casi con le salme rese visibili e prive di ogni protezione.

 Le bare esposte e in precario equilibrio dopo il crollo

10 mesi fa un altro crollo

Si tratta del secondo crollo avvenuto al cimitero di Poggioreale in meno di un anno. Il cedimento di oggi è avvenuto in una zona diversa del cimitero, distante dalle palazzine delle congreghe di San Gioacchino e dei Dottori Bianchi che crollarono il 5 gennaio 2022.

Quella volta vennero distrutti circa 300 loculi. L’area era stata chiusa e Comune e Metropolitana di Napoli, con il supporto dei vigili del fuoco, avevano avviato l’attività di messa in sicurezza della zona del crollo.

Le operazioni per il recupero dei resti dei defunti, rimasti per mesi alle intemperie, sono iniziate però solo nei giorni scorsi. Il 30 settembre c’è stato anche un ulteriore cedimento nell’area.

Sulla vicenda indaga la Procura di Napoli, che ha aperto un fascicolo d’indagine con l’iptotesi di reato di disastro colposo, notificando 20 avvisi di garanzia. Le cause sarebbero state  individuate nei lavori del cantiere per la metropolitana che passa proprio nei pressi del cimitero.

Fonte foto: ANSA
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