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Bimbo del Mugello: la scelta della vita nei boschi dei genitori

Il racconto della mamma del piccolo scomparso e ritrovato tra i boschi del Mugello, sulla propria esperienza di vita

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Leonardo e Pina, i genitori del bambino di due anni scomparso e ritrovato nel Mugello, hanno fatto una scelta di vita nel 2009 trasferendosi tra i boschi della valle di Campanara, frazione di Palazzuolo sul Senio, a nord-est di Firenze. Come riportato dal Corriere della Sera, a raccontare la propria esperienza è la madre, scrivendo sul sito dell’associazione Campiaperti, comunità che promuove l’autosufficienza alimentare.

Una filosofia abbracciata dai due, che in pochi anni sono diventati apicoltori arrivando a curare 500 alveari. “Mi sono avvicinata al mondo contadino nel 2009 dopo una laurea triennale in scienze sociali. Mi sembrava assurdo saper utilizzare un pc e non aver mai piantato un pomodoro, non saper più riconoscere una pianta velenosa da una che cura, calpestare buonissime erbe mangerecce, quale legna usare per dei manici o dei recinti” scrive Pina.

“Non volevo sfruttare né essere sfruttata — ha spiegato ancora la donna con la sua testimonianza lasciata sul sito — gli animali selvatici come tutto il resto li avevo visti nei libri così ho conosciuto Leonardo e altri con cui vivere con la tendenza all’autosufficienza. Per avere un po’ di miele per noi, nel 2009, su spinta di un amico ci procurammo una famiglia di api visitata collettivamente; le api che abbiamo adesso provengono tutte da quella lì, il secondo anno ne avevamo 3, poi cinque.”

Leonardo e Pina non sono gli unici ad aver deciso di vivere in quest’angolo remoto di Toscana, al confine con l’Emilia-Romagna, tra i boschi dell’Appennino. Otto persone rientrate da un lungo viaggio in India, 37 anni fa decisero di stabilirsi nella canonica della chiesa seicentesca sconsacrata di questa frazione di Palazzuolo sul Senio.

Tanti altri sono arrivati negli anni, tra italiani e stranieri, soprattutto tedeschi, facendo diventare la valle di Campanara una comunità isolata dal mondo dove si coltivano prodotti da agricoltura biologica, si allevano animali e si fabbricano manufatti artigianali, il tutto nel piena armonia con l’ambiente.

“Leonardo – si legge ancora nel racconto di Pina – voleva fare il contadino già da piccolo. Ha avuto modo di frequentare la campagna andando dai suoi nonni paterni che erano operai agricoli (prima mezzadri) e fin da piccolissimo era appassionato di animali e alberi ma viveva in paese cosi dai 4 anni metteva da parte i semi e faceva crescere gli alberi che poi piantava e seguiva. Non solo frutti, cipressi querce e anche un ippocastano. Dal 2001 ha partecipato, insieme a Brigitte Holsen, a una ricerca con fondi europei sui frutti dimenticati nelle zone di Mugello, Alto Mugello e Valdisieve”

Fonte foto: ANSA

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