Morto l'editore Luigi Spagnol. Portò Harry Potter in Italia
Aveva 59 anni. Con Stefano Mauri aveva fondato il Gruppo editoriale Mauri Spagnol
Si è spento a Milano l’editore Luigi Spagnol, vicepresidente del Gruppo editoriale Mauri Spagnol. È morto a 59 anni dopo aver lottato a lungo contro la malattia. Dal 1989 alla guida di Adriano Salani Editore, Spagnol ha creato negli anni uno dei cataloghi per ragazzi più importanti e stimati a livello internazionale e portato in Italia la saga di Harry Potter.
Figlio dello storico editore italiano Mario Spagnol, nel 2005 con Stefano e Achille Mauri e le Messaggerie Italiane aveva fondato il Gruppo editoriale Mauri Spagnol, nel quale sono confluite tutte le case editrici di proprietà delle due storiche famiglie dell’editoria nazionale.
Era vicepresidente del gruppo e presidente delle case editrici di cui aveva la maggioranza la sua famiglia: Salani, Ponte alle Grazie, Ape Junior, Nord-Sud, La coccinella, Vallardi.
Era stato lui a pubblicare in Italia la saga di Harry Potter, uno dei più grandi fenomeni editoriali di tutti i tempi. Con Salani ha creato un ricco catalogo per ragazzi, con autori come Astrid Lindgren, Roald Dahl, Jean Giono, Daniel Pennac, Philip Pullman, David Almond.
Dal 1996 alla guida anche del marchio Ponte alle Grazie ha pubblicato autori come Margaret Atwood, Karl Ove Knausgård, David Mamet, Simone de Beauvoir e Philippe Claudel.
“Per me è stato come avere un fratello sul lavoro – ha ricordato in una nota Stefano Mauri, presidente e amministratore delegato di Gems -. In più di trent’anni abbiamo condiviso tante avventure. Luigi era una persona di sostanza, non badava agli onori”.
“È scomparsa – ha continuato – la persona che con i suoi successi editoriali ha dimostrato più volte negli ultimi trent’anni di sapere meglio di chiunque altro che cosa è un libro, cosa può fare un libro per i lettori e fino a dove può arrivare. Vorrei tentare di spiegarlo con le sue parole: ‘I libri sono scritti da persone, letti da persone, venduti da persone, e parlano di persone. È dunque fondamentale che siano anche pubblicati da persone, libere di seguire le proprie idee, le proprie strategie e le proprie passioni'”.