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Moglie e suocera del deputato Soumahoro arrestate per scandalo Coop, sequestrati beni per circa 2 milioni

La moglie e la suocera del deputato Soumahoro sono state arrestate nell'ambito del cosiddetto scandalo Coop: le accuse nei loro confronti

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Stefano D'Alessio

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista. Laureato in Comunicazione, per anni si è occupato di sport e spettacolo. Scrive anche di attualità, cronaca e politica. Ha collaborato con importanti testate e programmi radio e tv, a livello nazionale e locale.

Liliane Murekatete, la moglie del deputato Aboubakar Soumahoro, è stata arrestata assieme alla madre Marie Therese Mukamitsindo (suocera dell’onorevole) nell’ambito del cosiddetto scandalo Coop.

Moglie e suocera di Soumahoro agli arresti domiciliari

In una seconda inchiesta sulle cooperative per l’accoglienza dei migranti gestite dalla donna e dai suoi familiari, la Procura di Latina, come riportato da ‘La Repubblica’, ha ipotizzato i reati di frode nelle pubbliche forniture, bancarotta fraudolenta patrimoniale per distrazione e auto riciclaggio.

La Finanza ha messo ai domiciliari Liliane Murekatete, nell’abitazione che divide con il marito a Casal Palocco.

Stessa misura per la suocera dell’onorevole, Marie Therese Mukamitsindo. Obbligo di dimora in provincia di Alessandria, invece, per il cognato Michel Rukundo (figlio della suocera di Soumahoro).

Sequestrati beni per circa 2 milioni

‘La Repubblica’ ha riferito che sono stati sequestrati beni per circa due milioni di euro. Il sequestro riguarda i primi tre indagati e un altro cognato di Soumahoro, Richard Mutangana, che al momento si trova all’estero.

La nota della Guardia di Finanza

In una nota della Guardia di Finanza, si legge che “le cooperative Karibu e Consorzio agenzia per l’inclusione e i diritti italia, nonché la Jambo Africa (per il tramite della Karibu) hanno percepito ingenti fondi pubblici da diversi Enti (Prefettura, Regione, Enti locali etc.) destinati a specifici progetti o piani di assistenza riguardanti i richiedenti asilo e i minori non accompagnati, fornendo tuttavia un servizio inadeguato e comunque difforme rispetto a quello pattuito”.

La Procura di Latina, come riportato da ‘ANSA’, contesta agli indagati sovrannumero di ospiti, alloggi fatiscenti con arredamento inadeguato, condizioni igieniche carenti e riscaldamento assente.

Nelle strutture i militari della Guardia di Finanza, inoltre, hanno riscontrato carenze nell’erogazione dell’acqua calda, nella conservazione delle carni e scarsa qualità del cibo.

SEGUIRANNO AGGIORNAMENTI.

Fonte foto: ANSA

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