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Ministero blocca le registrazioni dei figli delle coppie omosessuali a Milano: Sala con le mani legate

La misura è stata comunicata dallo stesso sindaco Beppe Sala alle famiglie interessate

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Mirko Vitali

GIORNALISTA

Giornalista esperto di politica e attualità, attento anche ai temi economici e alle dinamiche del mondo dello spettacolo. Dopo due lauree umanistiche e il Master in critica giornalistica, lavora e collabora con diverse testate e realtà editoriali nazionali

L’esecutivo di Giorgia Meloni blocca la registrazione dei bimbi delle famiglie arcobaleno all’anagrafe. E Milano, uno dei Comuni più all’avanguardia in Italia sulle trascrizioni di figli e figlie delle coppie omogenitoriali, non può che seguire ciò che è stato stabilito dall'”alto”.

Beppe Sala costretto a fare un passo indietro

Il sindaco Beppe Sala ha quindi le mani legate. Infatti non ha potuto fare altro che recepire quanto deciso a livello governativo. Il primo cittadino del capoluogo lombardo si è così ritrovato a dover fare per forza un passo indietro rispetto alla strada intrapresa negli anni scorsi in assenza di una legislazione sul tema.

Ora invece dovrà attenersi ad una circolare della prefettura, di fatto del ministero dell’Interno guidato da Matteo Piantedosi.

Beppe Sala, sindaco di Milano

La misura coinvolge migliaia di famiglie arcobaleno

La misura coinvolge decine di migliaia di famiglie in Italia, centinaia residenti a Milano: a non poter essere più trascritti sono i piccoli figli di due padri che sono andati all’estero – dove è permesso – per ricorrere alla gestazione per altri (maternità surrogata). E i figli di due madri che hanno proceduto con la procreazione medicalmente assistita (fecondazione eterologa, anche questa pratica concessa solo in alcuni Stati esteri) e che hanno partorito in Italia. Il blocco non coinvolge invece i figli di due madri partoriti all’estero.

Le reazioni: Zan critico, Forte attacca Sala

“Nei giorni – ha dichiarato Alessandro Zan, deputato del Pd – in cui in Commissione Politiche Europee del Senato si discute il Regolamento Ue che chiede che in tutti gli Stati membri siano riconosciuti i diritti delle famiglie omogenitoriali, il Ministero dell’Interno intima al Sindaco di Milano Beppe Sala di fermare le registrazioni all’anagrafe delle famiglie con due padri o due madri. Sono pressioni inqualificabili che confermano l’ostilità del governo Meloni contro i diritti della comunità lgbtqia+”.

“L’Unione Europea chiede anche all’Italia di fare passi in avanti verso la piena uguaglianza di tutti i cittadini e il governo risponde con azioni degne dell’Ungheria di Orban“, ha concluso Zan.

“Su tutta la vicenda della trascrizione all’anagrafe di minori come figli di coppie omosessuali – ha spiegato invece il consigliere comunale di Fratelli d’Italia Matteo Forte – , solo oggi Sala ha detto una cosa giusta, ovvero che ne farà una sua battaglia politica. Non è condivisibile, ma almeno è legittimo. Per quanto riguarda il resto, ciò che emerge è che lui ha piegato il diritto alle sue battaglie ideologiche”.

“A onor del vero non è che si scopra oggi l’illegittimità di quell’atto rivendicato dal palco del Milano Pride – ha aggiunto Forte – . Il sottoscritto, infatti, già all’indomani di quelle dichiarazioni il 5 luglio scrisse una lettera al Prefetto, che mi rispose il primo febbraio scorso dichiarando di aver proprio interessato il Viminale della questione”.

“Che la mia iniziativa abbia contribuito all’esito di oggi, poco mi interessa. Mi interessa invece che abbia vinto il diritto perché senza di esso non c’è distinzione tra una convivenza civile ed una banda di ladroni”, ha concluso Forte.

Fonte foto: ANSA

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