Meloni rende omaggio al Milite Ignoto: storia e simbolo della tomba all'Altare della Patria
La neopremier Giorgia Meloni ha reso omaggio al Milite Ignoto deponendo all'Altare della Patria una corona d'alloro: "Un passato da onorare"
Per la prima volta da quando ricopre la carica di Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni si è recata all’Altare della Patria per rendere omaggio al Milite Ignoto. Nel corso della mattina di sabato 29 ottobre ha posto al celebre Sacello una corona d’alloro. La cerimonia si è svolta in occasione del 101esimo anniversario della partenza del treno che ha trasportato la salma del soldato a Roma per la sepoltura.
- La cerimonia all'Altare della Patria
- Le parole della premier Meloni
- Storia e simbolo del Milite Ignoto
La cerimonia all’Altare della Patria
La premier Meloni è stata accolta al Vittoriano dal Generale di corpo d’armata Rosario Castellano, comandante del comando militare della Capitale, e dal Consigliere militare di Palazzo Chigi generale di corpo d’armata Luigi Francesco De Leverano.
Al suo arrivo un gruppo di sostenitori ha fatto partire cori e applausi. La salita all’Altare e la deposizione della corona di alloro sono stati accompagnati dalle note della ‘Canzone del Piave’, suonata dalla Banda ufficiale dell’Esercito prima del solenne silenzio.
Presente come da tradizione il picchetto interforze formato da Esercito, Marina, Aeronautica, Carabinieri e Guardia di finanza, che ha reso gli onori militari.
Le parole della premier Meloni
Dopo la cerimonia, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha scritto un messaggio sui suoi canali social.
“Oggi all’Altare della Patria per deporre una corona d’alloro sulla Tomba del Milite Ignoto. Rendiamo omaggio a tutti coloro che hanno sacrificato la propria vita per la Nazione. Un passato da onorare e trasmettere alle nuove generazioni per costruire insieme il futuro dell’Italia“, queste le sue parole.
Storia e simbolo del Milite Ignoto
Tumulato all’Altare della Patria di Roma il 4 novembre 1921, il Milite Ignoto ha ancora oggi una valenza simbolica importantissima per il Paese: esso rappresenta tutti i caduti in guerra senza un nome. È quindi un omaggio a ogni soldato italiano morto il cui corpo non è stato identificato.
Ma a chi appartiene la salma sepolta? Si tratta di un combattente italiano le cui generalità non sono mai state ricostruite. Dopo la decisione di tumulare una bara simbolo al Vittoriano, furono individuate da una commissione undici corpi di soldati privi di identità morti in vari luoghi del fronte della Prima guerra mondiale.
Maria Bergamas di Gradisca d’Isonzo, la madre di un caduto non riconosciuto, il cui corpo fu giuridicamente dichiarato disperso, fu chiamata a scegliere quale delle undici bare sarebbe divenuta quella del Milite Ignoto. La prescelta fu inserita in una cassa in legno di quercia e poi deposta su un carro ferroviario appositamente disegnato, che il 29 ottobre partì da Aquileia verso Roma.
Iniziò così un viaggio solenne, a velocità moderata, con ali di folla che presso ogni stazione ne salutarono il passaggio con commozione. Le fermate furono 13. Il 2 novembre il convoglio giunse nella Capitale accolto dal Re Vittorio Emanuele III. Il 4 novembre, terzo anniversario della fine della guerra, la bara fu sepolta all’Altare della Patria in una tomba realizzata ai piedi della dea Roma.
Il monumento funebre è sempre sorvegliato da due militari, posizionati alle due estremità. Per il significato che ricopre è luogo di cerimonie ufficiali che si svolgono ogni anno in occasione delle festività civili, durante le quali le massime cariche italiane rendono il loro omaggio deponendo una corona d’alloro.
Generalmente il capo dello Stato si reca davanti al Milite Ignoto tre volte l’anno: il 25 aprile per la festa della Liberazione, il 2 giugno per la Festa della Repubblica e il 4 novembre per la Giornata dell’Unità nazionale delle Forze armate.