Medici e pazienti no vax, la proposta controcorrente di Lopalco

Mentre in Italia si allarga l’obbligo del Green pass e i no vax sono sul piede di guerra, cresce la preoccupazione anche per i medici contrari al vaccino anti Covid. Sul tema è intervenuto il professor Pier Luigi Lopalco, epidemiologo e assessore alla Salute della Regione Puglia. A colloquio con Il Messaggero, Lopalco è partito della proposta dell’omologo laziale Alessio D’Amato di far pagare i ricoveri ai no vax che finiscono in terapia intensiva.

“Faccio una provocazione – ha affermato Lopalco – dovremmo estendere il ragionamento anche chi cade con il motorino e non indossa il casco? E a chi finisce in ospedale dopo un incidente senza che indossasse la cintura? Parliamo di cittadini che non comprendono il valore della prevenzione e quindi danneggiano se stessi, la comunità e le casse dello stato. Ma credo che prima che di politica si debba parlare di bioetica e di Costituzione”.

“Secondo me tutto il tema dell’opposizione alla vaccinazione va ricondotto in un ambito più chiaro. Chiediamoci quant’è grave. Quante persone sono? E soprattutto quali sono le cause di questo loro atteggiamento? Credo che ora servirebbe più che altro colpire duro chi fa propaganda attiva contro i vaccini – ha aggiunto l’esperto -. Si tratta di una schiera nutrita a cui si sono iscritti anche medici e sanitari. Soprattutto con loro non dobbiamo avere remore, un medico va radiato seduta stante. È impensabile che circolino sul web terapie domiciliari assurde, sono solenni stupidaggini”.

“Serve comunicazione – ha fatto notare Lopalco -. Cerchiamo di ingaggiare i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta. Loro conoscono i pazienti e potrebbero spiegargli ogni cosa, chiarirne i dubbi in virtù del rapporto di fiducia che li lega. Abbiamo un Servizio sanitario nazionale che è un esercito, i no-vax sono pochi. Lanciamo una contro-propaganda in ogni ospedale, negli studi medici, negli ambulatori. Facciamo passare il messaggio che oggi vaccinarsi è fondamentale”.