Treni a rischio, allerta nelle stazioni. La rabbia dei "no Green pass"
I "no Green pass" e i "no vax" hanno annunciato mobilitazioni nelle stazioni italiane. Massima allerta nei punti di snodo
Con il Green pass che da oggi, 1 settembre 2021, diventa obbligatorio in Italia per viaggiare su molti treni, i “no Green pass’ e i “no vax” sono sul piede di guerra e pronti a protestare nelle stazioni. C’è la massima attenzione da parte delle forze di polizia in vista delle manifestazioni annunciate in tutta Italia con messaggi che viaggiano con il tam tam sui vari gruppi social.
A essere monitorati sono i principali snodi del trasporto come stazioni, aeroporti e porti. Il Viminale, come ha sottolineato in una nota, assicurerà il diritto a manifestare pacificamente nel rispetto delle regole ma bisognerà rispettare alcune regole.
“Non verranno tollerati minacce e inviti a commettere reati utilizzando il web”, ha fatto sapere la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese specificando che “non saranno ammesse illegalità in occasione delle iniziative di protesta nei pressi delle stazioni ferroviarie pubblicizzate sulla rete”.
Alta tensione per le minacce ai politici
Le tensioni nella giornata di oggi sono alimentate anche dalle minacce nei confronti di Luigi Di Maio e altri esponenti politici. Lamorgese ha espresso” la più ferma condanna per gli attacchi mossi con toni inaccettabili sulla rete contro esponenti di Governo, politici, medici e giornalisti in relazione al green pass e alle misure di contenimento della diffusione del Covid-19. Tutti questi episodi sono oggetto di indagini da parte della polizia giudiziaria”.
La nota dei sindacati contro la manifestazione
Scesi in campo anche i sindacati, con una nota congiunta di Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti: “Diciamo no alle minacce di bloccare i treni nelle maggiori stazioni italiane. Auspichiamo un doveroso ripensamento da parte dei promotori della protesta”. Molteplici i rischi di questa protesta: “Serve un piano di sicurezza per tutelare lavoratori e utenti”.
“Il trasporto ferroviario è un servizio pubblico essenziale, (infatti è soggetto alle regole della legge sui servizi minimi per lo sciopero) che garantisce il diritto costituzionale alla mobilità dei cittadini – hanno sottolineato Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti -. Chi decidesse di interromperlo arbitrariamente in nome della libertà a non vaccinarsi non avrebbe il sostegno del sindacato sia perché violerebbe la legge, sia perché il sindacato sostiene la campagna vaccinale tanto per i lavoratori che per gli utenti del servizio pubblico”.
”Il vaccino – si legge infine nel commento dei sindacati – fino a questo momento è l’unica arma conosciuta per sconfiggere la pandemia e consentire alle persone di non ammalarsi, di vivere, di lavorare, di impegnare il tempo libero in varie attività e di viaggiare in sicurezza”.